Nel silenzio assoluto delle istituzioni, a parlare è ancora una volta il procuratore di Bari Giuseppe Volpe. “Ci sono 98 persone di cui non si hanno notizie”. Queste le crude parole del procuratore a proposito del naufragio della Norman Atlantic a largo delle coste albanesi. Secondo quanto riporta la Procura, solo 80 naufraghi sono arrivati in Grecia nelle ultime ore a bordo di un elicottero e un mercantile. Non ci sarebbero, però, altre imbarcazioni con a bordo persone. Potrebbero inoltre iniziare già oggi le prime autopsie sui corpi dei deceduti. Dopo lo sbarco di 212 di loro a Brindisi sulla San Giorgio della Marina Militare – molti dei quali bloccati a causa del maltempo e della chiusura degli aeroporti Brindisi e Bari – è attraccato al molo polisettoriale del porto di Taranto il mercantile Aby Jeannette, con a bordo 39 naufraghi.
IL BILANCIO
Siamo ancora nell’incertezza totale, dunque. Secondo gli ultimi dati, sul traghetto c’erano 499 persone, i morti accertati sono 11 e 8 i corpi finora recuperati. 310 le persone salvate. Sono stati formalmente riconosciuti i due autotrasportatori napoletani Michele Liccardi di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34 anni vittime del naufragio della Norman Atlantic. I parenti del terzo campano disperso, il 57enne Carmine Balzano, non hanno invece riconosciuto il proprio caro. La moglie lancia un appello: “Mio marito è in Albania, cercate là”.
L’INTERROGATORIO AL COMANDANTE
Sulla San Giorgio era imbarcato anche il comandante Argilio Giacomazzi che è stato condotto alla Capitaneria di porto di Bari dove ha risposto per cinque ore e mezza alle domande del pm Ettore Cardinali e degli ufficiali. Giacomazzi è accusato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Insieme all’armatore è stato iscritto nel registro degli indagati.
Nell’interrogatorio Giacomazzi ha “chiarito ogni aspetto rispondendo a tutte le domande”. L’avvocato del comandante della Norman Atlantic, Alfredo Delle Noci, riferisce che nel corso dell’interrogatorio presso la Capitaneria di Bari Giacomazzi ha spiegato di aver rispettato le procedure e di aver dato un primo allarme interno all’equipaggio perché verificasse l’entità dell’incendio e non creasse il panico tra i passeggeri, e solo in un secondo momento, come da procedure, l’allarme a tutta la nave.
PARLA GIACOMAZZI
“Avrei voluto portarli a casa tutti”. lo ha detto il comandante del traghetto Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi incontrando brevemente i giornalisti fuori dalla sua abitazione in via Salita al piano in località Campiglia sulle colline de La Spezia. “Sono molto stanco – ha detto il comandante – e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono”. Giacomazzi, che soffre ancora di una lieve intossicazione per aver respirato il fumo dopo l’incendio sul suo traghetto, e di alcune lesioni patite durante il naufragio, ha ribadito di essere “molto stanco” e di aver necessità di riposo.