Nordio ignora Mantovano, governo in tilt sul caso Paragon

Segreto di Stato sul caso Paragon. Ma Nordio nega l'uso del trojan da parte della Penitenziaria. Una perizia rivela: Casarini & C. intercettati da febbraio 2024

Nordio ignora Mantovano, governo in tilt sul caso Paragon

Un altro cortocircuito nel governo. Con il ministro Carlo Nordio che ieri alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Italia Viva sull’eventuale utilizzo dello spyware Graphite di Paragon – dopo aver sviato la domanda, non rispondendo a una precedente interrogazione del Pd sulla questione – a sorpresa ha dichiarato: “Le intercettazioni si fanno solo dietro all’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Il nostro Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non ha mai stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo. Nessuna persona è stata mai intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024 e nessuno è stato intercettato dalla Polizia penitenziaria”. E quindi ha aggiunto l’immancabile minaccia: “Poi se la stampa insinua delle situazioni che non sono vere, magari ne risponderà”.

Nordio su Paragon smentisce il sottosegretario Mantovano

Una risposta del tutto inaspettata, visto che solo due giorni fa il sottosegretario Alfredo Mantovano aveva comunicato che il governo non avrebbe risposto ad alcuna interrogazione su Paragon, poiché “deve intendersi classificato” “ogni altro aspetto” della vicenda che non fosse stato già trattato nelle audizioni presso il Copasir e nel question time del 12 febbraio scorso dal ministro Luca Ciriani.

“Siamo alla repubblica delle banane”

“Ieri il governo ci ha detto che non poteva rispondere al nostro question time su Paragon perché c’era il segreto di Stato”, ha attaccato subito Davide Faraone (Iv), “Oggi Nordio ci viene a spiattellare tutto quello che ieri era secretato. Ma è incredibile, siamo nelle mani di nessuno”. “La risposta di Nordio certifica che nel governo non c’è alcun coordinamento”, ha aggiunto, “Invece di chiarire, il mistero si infittisce. Un ministro dice una cosa, l’altro dice l’opposto, un corpo delle forze dell’ordine dice di sì, un altro dice di no. E tutto questo passa come se nulla fosse. Siamo alla Repubblica delle banane”.

Renzi all’attacco: “Nordio ha messo in crisi Mantovano”

“Bingo! Nordio dice in Aula che il ministero della Giustizia non ha mai stipulato contratti con società che hanno Trojan. Se è vero ciò che dice il ministro e noi abbiamo il dovere di credergli, a questo punto è evidente che nel governo qualcuno mente. Pensano di fregarci, ma non ci conoscono”, ha commentato sui social Matteo Renzi. “Un giornalista – aggiunge – è stato intercettato in modo illegale: chi è stato? Se nessun ministero è responsabile dell’acquisto del Trojan israeliano, allora sono solo i Servizi ad avere questo strumento. Ma se i Servizi hanno intercettato un giornalista, Alfredo Mantovano ha mentito. Oggi Nordio ha messo molto in difficoltà Mantovano: ecco perché Mantovano non voleva che Nordio rispondesse in Aula”.

Il Pd chiama Meloni a riferire in Parlamento

Giudizio pesante anche dal Pd, che con Chiara Braga denuncia un “governo allo sbando. Oggi Nordio dice che la polizia penitenziaria non c’entra niente, mentre ieri il governo sosteneva che erano informazioni secretate. Ora basta: il governo deve chiarire perché hanno spiato attivisti e giornalisti, perché sono settimane che scappano. Meloni venga in Parlamento: ci sono in gioco la libertà di stampa, libertà individuali e a questo punto anche la credibilità del governo visto le contorsioni quotidiane”.

Casarini e Cancellato intercettati da febbraio 2024

Che le intercettazioni ci siano state, è cosa assodata. Ma ieri una delle vittime, l’attivista di Mediterranea saving humans, Luca Casarini, ha aggiunto un nuovo – inquietante – dettaglio, rendendo noti i primi esiti dell’indagine indipendente effettuata sul suo telefono dal Citizen Lab di Toronto. Secondo gli accertamenti, “l’attività di spionaggio ai danni di attivisti di Mediterranea e di giornalisti sarebbe iniziata già a inizio 2024”.

Per gli analisti indipendenti di Toronto, già a febbraio 2024, quindi molti mesi prima dell’individuazione del warm Graphite, “un’entità non ancora identificata” avrebbe operato un attacco software di tipo “sofisticato”, con il tentativo di forzatura degli account di Casarini, “del quale la società Meta ha dato rilievo”.

L’attacco, individuato e “sul quale si stanno operando le analisi qualitative ai fini identificativi della sorgente (tracciamento)” “è stato operato – spiegano gli analisti – verosimilmente seguendo una precisa metodologia, un protocollo per la costruzione di quella che viene classicamente definita ‘catena di sorveglianza’, che ha come esito finale il passaggio da uno spyware al più sofisticato strumento militare Graphite”.

Bonelli e Fratoianni: “Vogliamo sapere se siamo stati spiati anche noi! Il governo su Paragon traballa”

Una rivelazione che ha fatto scattare la denuncia anche degli Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, i quali hanno incontrato in diverse occasioni Casarini. “La sera precedente al giorno in cui è stato reso noto che Casarini era spiato – ha raccontato Fratoianni – io ero a cena con lui, assieme ad altri parlamentari. Vorrei sapere se mi hanno spiato. Se sono stati spiati anche i parlamentari”.

“Con Casarini ho scambiato messaggi ed anche documenti”, ha aggiunto Bonelli, “Siccome la Guardia di finanza, la Polizia di Stato e i Carabinieri hanno escluso di avere a disposizione questo trojan, significa che non esistono indagini ufficiali su Casarini e le altre persone spiate; dobbiamo forse fare noi le verifiche di chi sta usando Paragon? Il governo rischia di traballare su questa vicenda”, conclude Bonelli.