Dopo le polemiche per quello che era stato definito come “uno sgarbo istituzionale” e la conseguente lunga riflessione, il ministro Carlo Nordio ha cambiato idea e ha deciso che prenderà parte al 36esimo congresso dell’Associazione nazionale magistrati, in programma a Palermo dal 10 al 12 maggio.
A darne notizia è stato lo stesso guardasigilli, affermando che “malgrado l’impegno gravoso del G7 che dovrò presiedere a Venezia da domani, riuscirò con l’ultimo aereo di venerdì ad arrivare a Palermo per portare il mio ossequio e anche il mio piccolo contributo all’Associazione nazionale magistrati”.
Nordio ci ripensa, sarà presente al congresso nazionale dall’Anm
In questa occasione, il ministro intende “chiarire alcuni equivoci che possono essere sorti da notizie non del tutto precise che sono state date in questi giorni” riguardo alla riforma della Giustizia, per questo “auspico un dialogo costruttivo. Non dobbiamo nasconderci le differenze, che in una democrazia sono assolutamente fisiologiche”. Nordio ha poi tenuto a precisare uno dei punti più discussi del suo progetto legislativo, ossia che “l’indipendenza della magistratura sia giudicante che requirente è un valore non negoziabile sul quale ho impegnato e impegnerò da sempre la mia parola”.
Questo chiarimento è stato ribadito anche al presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, e ai componenti della giunta del sindacato dei giudici, durante l’incontro al ministero in cui ieri si è parlato della riforma costituzionale che porterà alla separazione delle carriere, ai due Csm e all’istituzione dell’Alta Corte Disciplinare per tutte le toghe.
Un dialogo con la magistratura italiana che arriva a giochi fatti e che, per questo, rischia di essere a dir poco inconcludente.