“Il gasdotto Nord Stream è stato colpito da un grave sabotaggio, sono stati trovate tracce di esplosivi su diversi oggetti estranei rinvenuti”. È questa, secondo quanto riportano i media svedesi, la conclusione del procuratore svedese, Mats Ljungqvist, titolare dell’indagine sulle esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 del 26 settembre scorso.
Secondo le conclusioni dell’inchiesta condotta dalle autorità svedesi, i gasdotti Nord Stream sono stati colpiti da un grave sabotaggio
“Durante le indagini sulla scena del crimine – ha dichiarato il pm Ljungqvist in un comunicato – effettuate in loco nel Mar Baltico sono stati raccolti diversi elementi e l’area è stata accuratamente documentata. Le analisi ora condotte mostrano tracce di esplosivo su molti dei corpi estranei rinvenuti. Il lavoro di analisi avanzata continua per poter trarre conclusioni più sicure sull’incidente”.
“La collaborazione tra le autorità svedesi e quelle di altri Paesi è eccellente. Per il proseguimento delle indagini preliminari e delle varie collaborazioni in corso è importante poter lavorare in tranquillità”, ha aggiunto il procuratore svedese. Secondo Ljungqvist, l’indagine preliminare sui sabotaggi subiti dai gasdotti Nord Stream è molto complessa ed estesa e non è ancora chiaro se qualcuno sarà accusato di un reato.
La Guardia Costiera svedese, il 29 settembre scorso, aveva segnalato la scoperta di quattro perdite di gas dopo le esplosioni delle linee dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. Nelle stesse ore SkyNews, citando una fonte del ministero della Difesa britannico, aveva ipotizzato che le esplosioni potessero essere state causate da un attacco premeditato con l’uso di esplosivi a distanza. Due funzionari dell’intelligence Ue, citati dalla Cnn, avevano, inoltre, segnalato la presenza di navi di supporto della Marina russa in prossimità delle falle nei gasdotti.