La polizia israeliana ha messo agli arresti domiciliari Shmuel Peleg (nella foto), il nonno di Eitan Biran, il bambino unico sopravvissuto all’incidente della funivia del Mottarone. L’accusa contestata a Peleg dalle autorità israeliane, secondo quanto riferisce Times of Israel, è quella di aver rapito il nipote e di averlo portato in Israele senza l’autorizzazione della zia a cui era affidato in Italia.
Eitan, sempre secondo quanto è stato riferito, si trova a casa del nonno a Petah Tikva, non lontano da Tel Aviv. Lo riportano i media israeliani. Non si hanno al momento altre notizie. Shmuel è stato interrogato dall’unità 433 della polizia nel pomeriggio di oggi e posto agli arresti domiciliari fino a venerdì. All’uomo è stato, inoltre, sospeso il passaporto.
“A me risulta che gli sia stato richiesto di restare a disposizione della polizia” ha detto l’avvocato che assiste il nonno di Eitan, Paolo Sevesi, escludendo che il provvedimento israeliano sia legato a un mandato d’arresto da parte della Procura di Pavia, dove Peleg e la moglie sono indagato per sequestro di persona (leggi l’articolo).
“Il trasferimento di Eitan in Israele è avvenuto in maniera legale e dopo una consultazione con esperti di diritto” ha detto Peleg, secondo quanto riferito da Gadi Solomon, un portavoce della famiglia. Il nonno di Eitan ha collaborato “in pieno con gli investigatori ed ha risposto a tutte le domande”. Peleg si è presentato alla polizia dopo essere stato convocato per chiarire “sul ritorno di Eitan a casa sua in Israele”, come avrebbero voluto i suoi genitori. Solomon ha confermato la “limitazione” dei movimenti di Peleg fino a venerdì. “L’arresto è un buon inizio. Spero che la saga finisca al più presto per il benessere mentale del bambino ha commentato lo zio paterno del bambino, Or Nirko.