“Sono pronti”, dicono. Lo dicono da settimane e ora gli tocca esser pronti sul serio. Eccoci al nostro bestiario di governo.
Tranquillo è morto
“Abbiamo detto chiaramente che la 194 non è in discussione. Al massimo c’è una volontà di applicarla nella sua interezza e di dare un sostegno anche slegato al tema dell’aborto, a prescindere, alle donne che si trovano ad affrontare una gravidanza e sono in difficoltà”: lo ha detto Giovanni Donzelli, parlamentare di Fratelli d’Italia, ad Agorà Rai Tre, sulla legge 194.
Ed alla successiva domanda se il ddl Gasparri vedrà luce risponde: “Non credo venga approvato con una maggioranza in questo Parlamento. Ma rispetto il diritto di Gasparri di presentarlo. Sinceramente non serve in questo momento in Italia una legge di questo genere”. Notate bene, dice “in questo momento”. C’è da stare tranquilli, insomma? Per niente.
S’offrono i migliori
Attenzione a raccontare che questo sarà il governo del populismo che sfascerà ciò che ha fatto il governo dei migliori perché i ministri “migliori” sembrano amare molto il governo che verrà. Il ministro Cingolani ha già dichiarato che sarà consigliere ombra del suo successore. Ieri il ministro Franco (il preferito di Draghi) su Giorgetti ha risposto al Corriere: “Lo conosco da parecchi anni e credo sarebbe adattissimo per questo ruolo.
È stato presidente della commissione Bilancio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico. Con lui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi venti mesi di governo. Abbiamo in comune l’idea che lo sviluppo economico italiano dipenda da quanto accade nel sistema produttivo, in primo luogo nella manifattura e nei servizi, che questi settori siano il cuore della nostra capacità di creare reddito e che quindi debbano essere al centro dell’attenzione della politica economica. Farà certamente bene”. Delle due l’una: o quelli non erano i migliori (e erano di destra) oppure gli innamorati di Draghi si devono ricredere. Che spasso.
Opposizione molle
Matteo Renzi: “Un grande in bocca al lupo a Giorgia Meloni e ai ministri che sta scegliendo. Da italiano spero che siano all’altezza delle sfide di questo tempo complicato. Noi siamo e saremo all’opposizione ma facciamo e faremo sempre il tifo per l’Italia”. Chissà che paura avrà la Meloni di un’opposizione così decisa…
Consultazione precox
La consultazione tra Mattarella e il Centrodestra è stata la più breve della storia della Repubblica: è durata 7 minuti. Temevano che finisse l’effetto delle goccine date a Berlusconi.
Sì, come no
Matteo Salvini: “Idee chiare e squadra pronta, tra poco si parte”. In effetti se c’è un talento che ha dimostrato la destra in questi giorni è proprio quello della chiarezza. Sì, ciao.
Insuperabile Del Mastro
Come deve essere bello avere la tranquillità e lo sprezzo del ridicolo di Del Mastro, Fratelli d’Italia. Prima ci spiega che “le parole di Fontana e Berlusconi sulla Russia non saranno la linea del governo”, del resto si tratta solo di un leader di partito e del presidente della Camera. Poi aggiunge: “Conflitto di interessi di Crosetto se andasse agli Esteri? Si risolvono”. Avrebbe potuto aggiungere anche che “non ci sono più le mezze stagioni” e sarebbe stato un fuoriclasse.
Chi s’aggira nei… Borghi?
Claudio Borghi era in diretta fuori da Palazzo Madama, collegato sui propri canali social, per spiegare il funzionamento delle elezioni dei vicepresidenti di Camera e Senato quando è stato interrotto da un carabiniere, probabilmente insospettito dal fatto che una persona restasse, per diversi minuti, ferma fuori dal palazzo romano. “Scusi? Sono un senatore“. In effetti sembra incredibile.
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