L’ultimo episodio solo ieri, giorno di Pasqua. Quando a Treviglio, nel Bergamasco, due operai di un’azienda di mangimi hanno perso la vita per l’esplosione di un’autoclave.
Sommando anche loro, salgono 151 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. A dirlo è l’Osservatorio Indipendente di Bologna, che da dieci anni monitora gli infortuni mortali. Un numero notevolmente superiore rispetto ai 113 dello stesso periodo del 2017. L’anno scorso infatti i morti sui luoghi di lavoro, sempre per l’Osservatorio, sono stati 632.
Il mio pensiero oggi va alle famiglie delle due persone morte questa mattina in seguito a un’esplosione in un’azienda a Treviglio e a quelle dei due operai morti a Livorno qualche giorno fa.
In un Paese civile non si deve morire mentre si fa il proprio lavoro.— Roberto Fico (@Roberto_Fico) 1 aprile 2018
Con 20 morti è il Veneto la Regione in testa alla triste classifica, seguita da Lombardia e Piemonte. È Milano, con 8 decessi la provincia con più morti sul lavoro, seguono due province venete, Treviso e Verona con 7 morti. Nel 2018 è il terzo caso di morti multiple: il 20 marzo due vigili del Fuoco sono morti di Catania, mentre il 28 marzo due lavoratori sono morti nel Porto di Livorno. I due vigili del fuoco sono morti, ed altri due sono rimasti gravemente feriti, in un appartamento nel centro storico di Catania. La squadra dei pompieri era intervenuta in via Garibaldi in seguito alla segnalazione di una fuga di gas. Prima ancora di poter intervenire, i quattro pompieri che si stavano avvicinando alla porta sono stati travolti dalla violentissima esplosione.
Anche i due operai di Livorno sono stati travolti e uccisi da una esplosione: stavano concludendo le operazioni di svuotamento del serbatoio 62, contenente acetato di etile, nella zona industriale del porto di Livorno.