Dentro Forza Italia siamo al “si salvi chi può”. Con le elezioni alle porte e una legge elettorale che lascia nella mani di segretari e capi partito la possibilità di fare e disfare le liste, Silvio Berlusconi si prepara infatti ad operare una vera e propria rivoluzione. Fuori i malpancisti, porte chiuse per chi in questi anni ha sostenuto i Governi Renzi e Gentiloni, spazio invece a facce nuove, meglio se della cosiddetta “società civile”. Secondo i rumors, in questi giorni nelle mani del Cavaliere sarebbe circolato un sondaggio secondo il quale, stante l’impianto del “Fianum” con la soglia di sbarramento al 5%, al prossimo giro FI – al 13% circa nei sondaggi – potrebbe ottenere un numero di parlamentari pari più o meno a 130/140: 45 senatori e 90 deputati. Nelle intenzioni dell’ex premier, le future liste azzurre saranno composte per un terzo dagli attuali parlamentari (40/45 posti), per un altro terzo dai giovani e dagli amministratori più capaci e popolari (come il consigliere dell’Emilia Romagna Galeazzo Bignami, il sindaco di Ascoli Guido Castelli, quello di Pietrasanta Massimo Mallegni e l’ex primo cittadino di Pavia Alessandro Cattaneo) e per un terzo ancora da chi appartiene alla società civile.
Va da sé che la maggior parte degli attuali deputati e senatori, 92 in totale, rischi il posto. A cominciare da quelli che ultimamente hanno manifestato una certa insofferenza con le posizioni del Cav., vedi l’ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli (“l’alleanza col Pd mi spaventa, non sono certamente d’accordo”, ha detto qualche giorno fa a L’Aquila) e Daniela Santanché, ormai più vicina alle posizioni della Lega di Salvini che a quelle di Arcore. Senza dimenticare i tanti “morosi”, cioè quelli che – come documentato nei mesi scorsi da La Notizia – non hanno versato al partito la quota parte dello stipendio rischiando di mandarlo in default, e i parlamentari seduti fra gli scranni di Camera e Senato da parecchi anni. Qualche nome? Gli ex ministri Elio Vito e Antonio Martino ma anche Piero Longo (uno degli avvocati di Berlusconi), Luigi Cesaro, Paolo Russo, Remigio Ceroni, Lorena Milanato, Basilio Catanoso, Alberto Giorgetti.
In Abruzzo, sempre secondo le indiscrezioni di Palazzo, rischiano sia Paola Pelino sia Antonio Razzi. Nella lista dei “confermati”, invece, ci saranno sicuramente i due capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, ma anche il tesoriere Alfredo Messina, fedelissimo con un passato nelle aziende di famiglia,Francesco Paolo Sisto, Anna Maria Bernini, Annagrazia Calabria, Lucio Malan, Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Mariastella Gelmini, Laura Ravetto, Niccolò Ghedini e Maurizio Gasparri, unico ex An ad essere riconfermato. Dentro anche l’ex Ad del Milan, Adriano Galliani (che non ha ancora sciolto la riserva) e il coordinatore degli Enti locali di FI, Marcello Fiori.
Twitter: @GiorgioVelardi