Lo ius soli non s’ha da fare. La cittadinanza agli immigrati di seconda generazione non va concessa. Il Movimento 5 Stelle ha confermato l’astensione dal provvedimento a Palazzo Madama, che equivale al voto contrario. “Quello che ci propinano è un pastrocchio all’italiana che vuol dare un contentino politico a chi ancora si nutre di ideologie”, hanno annunciato i pentastellati sul blog di Beppe Grillo. “Concedere la cittadinanza italiana significa concedere la cittadinanza europea, quindi un tema così delicato deve essere preceduto da una discussione ed una concertazione con gli stati dell’Unione Europea, per avere regole uniformi. il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto già fatto alla Camera, sul tema dello Ius Soli esprimerà voto di astensione”, hanno spiegato i parlamentari del M5S. Una presa di posizione che ha subito scatenato le irone del Partito democratico: “Grillo abbandona definitivamente San Francesco e prende tessera Lega. M5S annuncia voto contrario sullo Ius Soli”, ha scritto su Twitter il senatore Andrea Marcucci, uno dei fedelissimi del segretario Matteo Renzi. Un concetto rilanciato dal presidente del partito, Matteo Orfini: “Il Movimento 5 stelle conferma che destra e sinistra esistono, e che loro si collocano ovviamente a destra”. Per arrivare al via libera del provvedimento, viene addirittura prospettata l’ipotesi della fiducia: “Proprio perché ci crediamo davvero, alla xenofobia e al razzismo da campagna elettorale dei grillini noi rispondiamo andando avanti: facciamo presto, e approviamo lo ius soli. Se necessario, ricorrendo anche alla fiducia”.
Asse a destra – L’astensione dei 5 Stelle crea un fronte di opposizioni con il Centrodestra. La Lega è andata all’attacco della legge: “Qualcuno riesce a spiegarmi quale necessità ha l’Italia, un Paese che l’anno scorso ha concesso 205mila nuove cittadinanze italiane, di approvare una legge per regalare la cittadinanza a due milioni e mezzo di immigrati con il combinato disposto delle Ius soli e dello Ius culturae?”, ha dichiarato il deputato Paolo Grimoldi. Una linea comune a quella del leader del Carroccio, Matteo Salvini: Culle vuote e barconi pieni… Io non mi arrendo. Da Fratelli d’Italia è arrivato un appello all’unità del Centrodestra per opporsi al provvedimento: “Rivolgiamo un appello e un invito ufficiali a Forza Italia e Lega: scendiamo in piazza insieme. Il posizionamento chiaro su temi dirimenti come questo è il primo passo per la ricostruzione di una coalizione di centrodestra”, ha sottolineato la leader Giorgia Meloni. Forza Italia non ha risposto direttamente all’invito, ma comunque non c’è stata alcuna apertura al confronto. “Il Pd sta apertamente violando la Costituzione pur di arrivare all’approvazione di una legge sciagurata, volta alla sostituzione etnica degli italiani con gli stranieri nel giro di pochi decenni”, ha incalzato il senatore forzista, Lucio Malan. La posizione dei deputati Laffranco, Di Stefano e Giorgetti è stata categorica: “La cittadinanza non è un diritto, ma un diritto-dovere. È un premio e quindi come tale bisogna meritarla. È imbarazzante la superficiale presunzione con cui si pretende di decidere il destino dei minori si tratta di una scelta demagogica tipica della cultura della sinistra più relativista”.