Le voci di una sanatoria, una voluntary disclosure, tornano ogni volta che un governo si trova a secco di risorse per la manovra. E non potevano mancare neanche stavolta, considerando che l’idea dei condoni di certo non dispiace a questa maggioranza.
Con la destra al governo, i condoni sono quasi all’ordine del giorno. E, seppur il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, smentisca l’ipotesi, è evidente che qualcuno nella maggioranza punta invece a far girare questa voce il più possibile. I soldi per la manovra servono e l’idea di un favore a qualche contribuente non proprio fedele, alla destra non è mai dispiaciuta.
I buchi da sanare per la manovra
Il governo per la legge di Bilancio ha bisogno di una cifra tra i 25 e i 30 miliardi, ma al momento ne ha meno della metà. E di certo non aiuta il Pil in frenata (con diversi tagli delle stime di crescita negli ultimi giorni, dall’Ue a Fitch). Bisogna recuperare altre risorse e per farlo si studiano diverse ipotesi: da nuove tasse a nuove sanatorie.
Il governo pensa a nuovi condoni
Nelle scorse ore è circolata l’ipotesi di una sanatoria sulle cassette di sicurezza. Non certo l’unica, anche se sembra sia al vaglio di alcuni tecnici per delle simulazioni. Il governo sperava che non se ne parlasse pubblicamente, ma alcuni parlamentari l’hanno citata creando anche un po’ di confusione interna all’esecutivo, con una spaccatura nel Mef e accuse reciproche (per ora solo private).
Ciò non toglie che il governo stia realmente pensando a delle sanatorie per reperire ulteriori risorse per la manovra. Non bastano le 12 già messe in campo con la scorsa legge di Bilancio, è possibile che ne servano altre e di più ingenti per avere maggiori risorse e trovare le coperture per la manovra. Insomma, un condono non si nega a nessuno, per le destre di governo. Tanto più se serve per finanziare qualche misura promessa in campagna elettorale.