Il “piccolo incubo” di Federica Pellegrini si materializza quando tocca ad occhi chiusi nella corsia tre dell’Acquatics Stadium di Rio de Janeiro, sapendo di non aver nuotato come voleva, sperando di vedere comparire il suo nome sul display. Invece nulla. La portabandiera dell’Italia ai Giochi di Rio de Janeiro 2016, è di nuovo fuori dal podio nella sua gara, i 200 stile libero.Per la seconda volta consecutiva dopo Londra 2012. Allora era stata quinta. Oggi è quarta, ma cambia niente perché la medaglia di legno vale meno di zero e quella di bronzo era davvero alla portata. Dietro alle due favorite Ledecky e Sjostrom, ma anche all’australiana McKeon che il podio olimpico fino a ieri probabilmente lo aveva solo sognato di notte.
La delusione è grande. Forse ancor più di quattro anni fa. Chissà se potrà esserci un’altra occasione: c’è ancora la staffetta 4×200, ma senza la miglior Federica sarà difficile anche solo entrare in finale. E ora la Pellegrini pensa addirittura a lasciare. È lei stessa che lo scrive sul suo profilo Instagram.
La differenza l’hanno fatta quei 18 centesimi di troppo che la separano dal bronzo di Emma McKeon. Federica ha nuotato in 1’55’’18: decisamente troppo per ambire a qualsiasi cosa. A metà gara era addirittura ultima: ha provato a rimontare nelle ultime due vasche, ma la distanza scavata era ormai ampia e comunque è mancata la gambata nel finale. Dopo la gara ha parlato di “sensazioni strane in acqua”: “Ero morta, non ne avevo proprio più all’ultimo cinquanta”. Più o meno le stesse parole usate pochi minuti prima da Luca Dotto, fuori dalla finale dei 100 stile con un tempo altissimo. Resta, ora, solo la delusione. E quelle parole: “Forse è tempo di cambiar vita”.