“L’appuntamento con la storia non si decide in un solo giorno, ci sono ancora tanti dubbi che devono essere sciolti, ma dobbiamo ammettere che la reazione europea a questa crisi è stata finora diversa a quella vista in passato”. Basta questo per capire, secondo l’eurodeputata pentastellata Sabrina Pignedoli, le ragioni di un successo italiano in Europa, fino a pochi giorni insperato. Ed è per questa ragione che quella del centrodestra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni in testa, “non è opposizione al governo, ma all’interesse degli italiani”.
Il Recovery Fund, dunque, può essere considerato un successo?
I negoziati sono iniziati con due diverse fazioni in campo, da una parte Olanda e Austria, spalleggiate dalla Germania, che volevano una reazione alla crisi esclusivamente nazionale. Il loro atteggiamento era ‘chi fa da sé fa per tre’. Dall’altra parte c’era l’Italia che ha sapientemente costruito una rete con altri 8 Paesi basata sulla solidarietà e sulla condivisione. Andare in ordine sparso ci avrebbe danneggiato e in Europa hanno capito che senza di noi si rischiava di far saltare il banco. L’appuntamento con la storia non si decide in un solo giorno, ci sono ancora tanti dubbi che devono essere sciolti, ma dobbiamo ammettere che la reazione europea a questa crisi è stata finora diversa a quella vista in passato. Innanzitutto, la Bce ha costruito uno scudo contro le speculazioni delle agenzie di rating, con Sure finanziamo la cassaintegrazione europea, poi c’è il Recovery Fund, uno strumento nuovo che prevede trasferimenti e prestiti anche se dobbiamo ancora capire a quanto ammonteranno. Infine, si sono ammorbidite le regole sugli aiuti di stato ed è stato sospeso il Patto di Stabilità e crescita. Misure inimmaginabili fino a qualche settimana fa.
Però l’obiettivo dichiarato erano i coronabond…
È vero, ma in una trattativa si chiede sempre 100 per ottenere 90. Sapevamo che per portare a casa il risultato avremmo dovuto trovare un compromesso e i Recovery fund lo sono. Mentre gli Eurobond emettendo obbligazioni prevedono una mutualizzazione del debito tout court, un po’ come fa l’Italia con l’emissione dei suoi titoli di stato, il Recovery fund è un fondo che aiuterà gli Stati a rispondere a questa crisi se con bond o trasferimenti si vedrà. Tocca alla Commissione europea presentare una proposta. Noi evidentemente spingeremo per i trasferimenti o per l’emissione di titoli comuni con scadenza a lungo termine. Con questi grazie all’effetto leva finanzieremo le spese necessarie e gli investimenti dilazionando il debito nel tempo a tassi di interessi bassi.
Crede che da qui possa partire una nuova fase per l’Ue?
Si deve. Abbiamo letto nei giorni scorsi tanti allarmi di autorevoli magistrati sulle inflitrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale oggi in estrema difficoltà. Se non c’è una riposta forte dell’Europa rischiamo di regalare interi territori alle mafie.
Intanto anche in Italia c’è chi non la pensa così. Oggi la Meloni ha proposto un ordine del giorno in Parlamento affinché il Governo non attivi il Mes…
L’ordine del giorno che ha presentato era inutile e strumentale. Non c’è limite alla vergogna. Fratelli d’Italia, che dall’opposizione si inventa una fantomatica firma italiana sul Mes, è la stessa che da maggioranza nel 2011 votò per istituire il Mes. La Meloni chieda al suo attuale capodelegazione al Parlamento europeo perché ha votato il 7 marzo del 2011 a favore della modifica dell’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri. Se vuole inviamo alla Meloni i tabulati di quella votazione.
Solo fake news dunque?
Questa non è opposizione a un governo, è opposizione agli interessi degli italiani, d’altronde la Lega ha votato contro gli eurobond al Parlamento europeo.
Perché secondo lei il centrodestra sta andando in ordine sparso? Non si capisce chi sia a favore del Mes e chi contrario; chi sia a favore degli eurobond e chi contrario… Lei che idea si è fatta?
I partiti del centrodestra purtroppo sono alleati in Europa dei peggiori falchi dell’austerity. Si fanno dettare l’agenda da loro. Le cose sono due: o il centrodestra molla questi sovranisti anti-italiani o non sarà mai in grado di difendere l’Italia in una trattativa europea.