La Città Metropolitana di Roma, di cui Roberto Gualtieri è sindaco, finisce nel mirino della Corte dei Conti. Al centro della faccenda c’è l’ex sindaco di Morlupo, Bruno Manzi, che, dopo aver ricoperto il ruolo di capo di gabinetto dell’ex Provincia di Roma dal 2021 a marzo 2023 ed essere andato in pensione anticipata, è stato richiamato dal sindaco capitolino in persona che gli ha affidato un nuovo ruolo.
I giudici della Corte dei Conti contestano al sindaco Gualtieri alcune nomine e diverse spese nei bilanci della Città Metropolitana
Il nodo che la Corte dei Conti vuole sciogliere è quello che riguarda il trattamento pensionistico: si vuole capire se sia stato interrotto prima di iniziare il nuovo impiego da 122mila euro lordi l’anno. Secondo i giudici, i rappresentanti della Città metropolitana non hanno saputo dire con certezza se il trattamento pensionistico di Manzi “sia stato o meno sospeso, in modo da evitare il cumulo tra pensione e stipendio”. Ora si attendono risposte da Palazzo Valentini entro 60 giorni. Ma c’è altro che non torna: ci sarebbero zone d’ombra anche per quanto riguarda alcuni investimenti sull’edilizia scolastica, mancati introiti e incarichi dirigenziali.
La Corte dei Conti ha notato che, in due casi, gli stipendi dei dirigenti della società in house Capitale Lavoro hanno superato il tetto di spesa di 240mila euro. E ancora: dubbi anche sulla gestione delle società di noleggio auto, che hanno sede operativa a Roma, e quella legale a Bolzano dove, essendo provincia autonoma, le tasse per la registrazione delle automobili sono più basse. L’escamotage, secondo i giudici, farebbe perdere a Roma oltre 30 milioni di euro l’anno, ma si tratta di un espediente che anche altri hanno utilizzato e che, in più casi, è stato dichiarato illegittimo. I giudici chiedono delucidazioni anche riguardo l’investimento di 22 milioni per la costruzione di due istituti scolastici superiori: a Selva Candida, a Fiumicino, dove da tempo si sottolinea la carenza di strutture post scuole medie, e a Roma, dove l’obiettivo è quello di trasformare la scuola primaria di via Renzini, nel quartiere Spinaceto, nella sede succursale del Plauto.
Due lavori per cui la Città Metropolitana ha deciso di non utilizzare i fondi del Pnrr visto che, come ripete il sindaco dem da tempo, le risorse per l’edilizia scolastica scarseggiano e ci sarebbe bisogno di uno stanziamento da parte del governo di almeno 170 milioni per intervenire sui plessi scolastici. Insomma, la Corte dei Conti incalza Gualtieri chiedendo di fare chiarezza: alla Città Metropolitana è stato ordinato di “rimuovere le criticità accertate”, mentre l’Organo di revisione dovrà trasmettere entro 60 giorni dall’approvazione del rendiconto 2023 una relazione sulle misure adottate rispetto a tutte le criticità sollevate.