La voce, raccolta per prima dall’AdnKronos, è diventata ora dopo ora sempre più insistente: entro Natale bisognerà necessariamente dar via quantomeno ai direttori cosiddetti “di genere”, cioè i direttori orizzontali e, per così dire, tematici, introdotti dal piano editoriale dell’amministratore delegato Fabrizio Salini (nella foto). La ragione è molto semplice: se non si dovesse riuscire entro fine anno a innovare e rinnovare, potrebbe saltare l’intero piano editoriale. Il che vorrebbe dire un fallimento per Salini ma per lo stesso (presunto) vento di cambiamento tanto sbandierato da Cinque stelle e, ora, dal Pd. Ecco perché le prossime date – il 10 dicembre e il 19 dicembre – sono fondamentali: in queste due prossime riunioni il Consiglio di Amministrazione dovrà “licenziare” qualche nomina, altrimenti saranno guai.
PARTITA A SCACCHI. Ecco perché, a sentire le voci che si rincorrono nei piani alti di Viale Mazzini, la strategia che si sarebbe adottata è la seguente: si cominci intanto dai direttori di genere e dal direttore di Rai2 dopo l’addio, concordato, di Carlo Freccero. Il che, ovviamente, significa aggirare l’ostacolo che in questo momento risulta insormontabile all’interno della maggioranza di Governo: Mario Orfeo. L’ex amministratore delegato della Tv pubblica, infatti, resta il nome fortemente voluto da Italia Viva ma, al tempo stesso, fortemente non voluto dal Movimento Cinque Stelle e, in primis, da Luigi Di Maio. Anche l’ipotesi di affidare a Orfeo Rai3 (solitamente oggetto dei desideri dell’opposizione) non è ammissibile per i Cinque stelle. Insomma, nessuno spazio per Orfeo. La trattativa, in queste giornate convulse, continua.
E, a mezza bocca, qualcuno in Rai rivela: “La partita è resa complicata dal fatto che, nonostante le inchieste sulla Fondazione Open abbiano indebolito Renzi, è anche il Pd a fare muro coi Cinque stelle e a spingere su Orfeo”. Ma il vero obiettivo dei dem sarebbe un altro: “Premono su Orfeo non perché vogliono realmente lui, ma perché così cercano di trattare con i Cinque Stelle per ottenere, al ribasso, caselle importanti”. Quanto ai nomi, le ipotesi sulle quali starebbero lavorando gli emissari del ministro Dario Franceschini, restano per ora coperte. Ma a breve potrebbero esserci novità in una trattativa – tra Pd, M5S e Italia Viva – tutt’altro che semplice da risolvere.
NOTA STONATA. Nel frattempo i nomi che circolano sono sempre gli stessi. A contendersi la direzione di Rai2 dovrebbero essere Maria Pia Ammirati e Stefano Coletta, entrambi uomini apprezzati (specie quest’ultimo) tanto nei partiti di maggioranza, quanto nella macchina stessa dell’azienda. Non è un caso che lo stesso Salini lo vorrebbe a Rai1. Ed è proprio qui che sorge un altro punto di domanda: quale sarà il destino della discussa direttrice dellarete ammiraglia, Teresa De Santis? Al momento, nessuno. Nel tourbillon delle nomine, delle tattiche e delle strategie, e dello stallo che si è creato, la De Santis pare proprio che, almeno fino al Festival di Sanremo – la cui conduzione è stata affidata ad Amadeus – resterà salda alla direzione del primo canale. Soltanto dopo – e dunque ben dopo queste prime, necessarie, fondamentali nomine – si deciderà il destino della De Santis e di Rai1. “E, forse – rivela qualcuno – proprio gli ascolti di Sanremo potrebbero diventare l’ultima ancora di salvataggio per la De Santis: se fossero soddisfacenti, anche per Salini sarà difficile trovare giustificazione per una sua eventuale sostituzione”.