Il dato ormai è tratto. Per il 25 marzo prossimo è prevista la data ultima per la presentazione delle candidature per gli aspiranti nuovi membri del Cda Rai. Ciò vuol dire che dopo l’8 e 9 giugno l’elezione dei 4 membri spettanti al Parlamento sarà una delle prime incombenze per Camera e Senato. E, come sempre accade in questi casi, è molto probabile che con la scelta di un nuovo Consiglio di Amministrazione anche i direttori (e di genere e di testata) potrebbero subire dei cambiamenti. Il primo nome che pare essere sul tavolo è quello di Mario Orfeo (nella foto), attuale direttore del Tg3. Un nome, come noto, vicino alla galassia renziana e dunque non graditissimo ad Elly Schlein.
Per il 25 marzo è prevista la data ultima per la presentazione delle candidature per gli aspiranti nuovi membri del Cda Rai
Proprio per questa situazione d’impassa, il lavorìo di Giuseppe Conte mira proprio a posizionare in quel ruolo qualche nome gradito al Movimento cinque stelle. Una strategia piuttosto concreta, considerando che i pentastellati sul fronte Rai hanno costruito rapporti costruttivi con la maggioranza.
Pure a destra c’è maretta: la Lega spinge su Ciannamea, FdI su Mellone. Rossi dovrebbe diventare Ad
A proposito di maggioranza, gli umori sono piuttosto tesi. Per una ragione ben precisa: cambiamenti ci saranno senz’altro, tutto sta a capire quali conseguenze subiranno i rapporti di forza soprattutto tra Lega e Fratelli d’Italia. Comer anticipato da Dagospia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni pare abbiano trovato un accordo di massima per il nuovo vertice del servizio pubblico: Giampaolo Rossi amministratore delegato in quota Fratelli d’Italia e Marcello Ciannamea direttore generale con delega al prodotto in quota Lega. Sono due nomi di peso e molto vicini ai leader dei rispettivi partiti.
Cambi in vista anche alle direzioni di genere
Nel Carroccio, però, montano le perplessità sull’intesa. Il motivo è presto detto: bisogna capire quale ruolo effettivo avrà Ciannamea, persona stimata anche negli ambienti interni Rai. Detta in altri termini: avrà deleghe pesanti? Si occuperà solo del palinsesto? Avrà una responsabilità operativa? Domande a cui effettivamente è presto rispondere. I sospetti sono legittimi perché con l’ipotizzato accorpamento del Day Time con il Prime time, il meloniano Angelo Mellone avrebbe moltissimo potere. Resta però un’altra ipotetica pedina di scambio: la direzione degli Approfondimenti. E in questo caso il nome da sacrificare sarebbe quello del meloniano Paolo Corsini. Ma non è detta l’ultima parola.