Niente da fare. A quanto pare finché non si sistema la partita della nomina del presidente della Rai, in queste ore ancora in bilico, anche l’assegnazione delle altre poltrone di Stato deve attendere. Ieri, tanto per dire, erano in programma le assemblee per il rinnovo dei vertici del Gse, la società che gestisce 16 miliardi l’anno di incentivi alle rinnovabili, e della Sogei, la società informatica che tra le altre cose cura la strategica anagrafe tributaria. Entrambe, neanche a dirlo, hanno subìto un altro slittamento. Le aziende in questione fanno capo al ministero dell’economia guidato da Giovanni Tria, che deve trovare la quadra con Lega e Movimento Cinque Stelle. Operazione non semplicissima, almeno fino a quando non si capirà che fine farà Marcello Foa, presidente designato di viale Mazzini ma già bocciato in Commissione di vigilanza Rai.
Il punto – Per il grillini il Gse è fondamentale, soprattutto nel piano di diffusione delle rinnovabili su cui ha insistito molto il vicepremier Luigi Di Maio. Da qualche settimana per il ruolo di presidente e Ad della società gira il nome di Luca Dal Fabbro, ingegnere chimico, oggi nei Cda di Terna, Buzzi Unicem nonché Ad della società svizzera Grt Group, che in Italia intende costruire impianti per la trasformazione della plastica in combustibile non inquinante. Ancora ieri si insisteva sul fatto che, nonostante l’ennesimo slittamento, il nome di Dal Fabbro resti saldamente in pole position. Nel frattempo, come possibile alternativa, ha preso a girare il nome di Luca Di Carlo, già responsabile della direzione ingegneria del Gse dal 2010 al 2015 e oggi segretario scientifico dell’Anev, l’associazione che raggruppa le imprese del settore eolico. Le sue chance, però, sarebbero marginali per almeno due ordini di ragioni: il suo rapporto con il Gse si è chiuso nel 2015 in modo un po’ tribolato e la sua area di riferimento sarebbe la Lega, laddove invece il Gse è inserito nella sfera di influenza pentastellata. L’appuntamento assembleare è stato rinviato al 9 agosto. E quindi bisognerà aspettare un altra settimana per capire che esito può avere la partita.
Le tappe successive – Un rinvio, dicevamo, ha riguardato anche la Sogei, la società che gestisce l’anagrafe tributaria (con più di 40 milioni di dichiarazioni dei redditi). Oggi Ad è Andrea Quacivi, considerato un fedelissimo dell’ex Ad Cristiano Cannarsa, oggi sulla tolda di comando della Consip (che però non è in scadenza). In questo caso, però, si è trattato di un mini rinvio. L’assemblea, infatti, è stata aggiornata a stamattina. Ma con il clima di incertezza che avvolge tutta la partita non è detto che oggi il “tetris” possa riuscire. Il punto, semmai, è che con la definizione delle partite in Cassa Depositi e Ferrovie dello Stato sembrava che la soluzione della sciarada delle nomine fosse a portata di mano. E invece ci si è messa la questione della presidenza Rai a rallentare la collocazione delle altre tessere del mosaico.