di Stefano Sansonetti
Adesso le grandi manovre si sono spostate su Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica. In queste ore le lobby si stanno scatenando per sponsorizzare nomi e soluzioni varie. Inutile dire che la società, quotata in borsa, è un boccone a dir poco appetitoso. I cui tempi di rinnovo, però, sono leggermente sfasati rispetto alle altre società perché l’azionista di maggioranza, con il 29,9% del capitale, è la Cassa Depositi e Prestiti presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini. Sta di fatto che sono in molti ad agitarsi per il futuro di Terna. Flavio Cattaneo, attuale Ad, ha provato fino all’ultimo a rimanere aggrappato all’incarico, cercando di sfruttare soprattutto l’aiuto del ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, e i suoi legami con il mondo di Comunione e Liberazione. Ma i princìpi del ricambio più volte enunciati dal premier, Matteo Renzi, sembrano aver reso vani questi tentativi
Il lobbista
Per cercare soluzioni alternative, allora, ha cominciato a muoversi con grande dinamismo Giuliano Frosini. Chiamato da Cattaneo in Terna nel 2011 come responsabile public affairs, Frosini vanta un passato particolarmente vicino alla sinistra. Già capo della segreteria particolare dell’allora ministro del lavoro Antonio Bassolino, e capo della segreteria tecnica di un altro ministro del lavoro come Cesare Salvi, ha sempre vantato un ottimo rapporto con l’ex presidente del consiglio Massimo D’Alema. Senza contare i suoi passaggi nel privato, in particolare nella società Reti di Claudio Velardi e in Lottomatica, dove è stato responsabile delle relazioni esterne. Nel tempo, poi, Frosini è riuscito a stringere rapporti con il mondo di Comunione e Liberazione (ancora oggi un suo profilo campeggia nel sito internet del Meeting di Rimini). Insomma, forte di tutta questa serie di contatti Frosini sta cercando di portare avanti due obiettivi paralleli. Il primo è quello di favorire il trasferimento dello stesso Cattaneo alla Ferrovie dello Stato. La casella, si sa, è rimasta libera dopo che il governo ha deciso di indicare Mauro Moretti come nuovo Ad di Finmeccanica. Certo, l’operazione non sarà delle più facili. Nei giorni scorsi, infatti, sono già spuntati dei candidati per la guida delle Fs: dall’attuale Ad di Invitalia, il dalemiano Domenico Arcuri, a Michele Mario Elia, oggi Ad di Rete Ferroviaria Italiana.
L’altro obiettivo
Poi, naturalmente, c’è l’individuazione della prossima guida operativa di Terna. In questo caso l’operazione portata avanti da Frosini e dai suoi contatti intenderebbe favorire l’ascesa di un manager interno, ossia Gianni Vittorio Armani, in questo momento amministratore delegato di Terna Reti Italia. Armani, che è figlio dello scomparso Pietro Armani (ex vicepresidente dell’Iri e tra i fondatori di An), vanta tra le altre cose un passato in McKinsey, il big internazionale della consulenza che scrive i piani industriali della Cassa Depositi e Prestiti, la società che controlla Terna e che a sua volta è controllata all’80% dal Tesoro. Anche qui il lavorìo in atto dovrà fare i conti con le altre candidature per il ruolo di Ad di Terna: Aldo Chiarini di Gdf Suez Italia, Matteo Del Fante, dg della stessa Cdp (già ora nel cda di Terna) e forse il medesimo Arcuri. Per il ruolo di presidente, invece, sembra fatta per Catia Bastioli, Ad di Novamont.
Twitter: @SSansonetti