Noia e tanti soldi a disposizione: le confessioni dei giocatori

Ecco come hanno iniziato a giocare (e a perdere) quattro grandi campioni del nostro calcio. La noia, gli amici e il senso di onnipotenza.

Noia e tanti soldi a disposizione: le confessioni dei giocatori

La noia dei ritiri della Nazionale, la disponibilità di tanti soldi, il senso di onnipotenza, l’esempio dei colleghi più anziani, il bisogno di rientrare dai debiti accumulati, inserendo colleghi calciatori nel giro. Sono tenti i motivi che avrebbero spinto alcuni dei più forti giocatori italiani a sprofondare nella palude delle scommesse. Come raccontano Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo e Alessandro Florenzi agli inquirenti.

Nicolò Fagioli

“Prima di sapere di essere indagato scommettevo praticamente tutti i giorni”, mette a verbale Fagioli il 23 giugno 2023. “Ho iniziato a scommettere quando mi trovavo a Torino dall’ottobre/novembre 2022”. E ancora, “una volta entrati sull’account il giocatore può fare la puntata senza anticipare somme di denaro perché l’organizzazione attribuisce un credito che nel caso specifico era di 20mila euro, che io ho sforato. Per quanto mi ricordo ho esaurito il mio credito facendo più puntate in una settimana”.

E poco importa se i siti erano legali o illegali “per me la differenza tra sito legale e illegale sta nel fatto che in quello illegale si ha la possibilità di giocare senza anticipare somme, mentre per quello legale no”.

E per i pagamenti funzionava così: “Mi facevano credito, non ho vinto, ma ho effettuato dei pagamenti acquistando degli orologi in un negozio a Milano… Ho acquistato 15/20 orologi tipo Rolex di valore dai 15 ai 20mila euro l’uno, che consegnavo a Tommaso (de Giacomo, ndr). Mi facevano delle fatture, effettuavo dei bonifici alla gioielleria Elysium (…)”. Un circolo infinito di debiti: “A Milano sono in debito con Freddy di 80mila euro e con Tommaso di 300mila euro”.

“Uso Revolut (circuito finanziario lettone, ndr) per giocare con movimentazione a Malta per 200mila euro in due settimane (…) I giocatori mi prestavano dei soldi per ripianare, ma io a volte li utilizzavo per giocare”. E, oberato dai creditori, Fagioli allarga il campo degli scommettitori, tra i suoi colleghi: “Ho indicato il sito illegale sul quale effettuare scommesse online, su roulette o poker a Zaniolo, non ho guadagnato nulla (…) Gli organizzatori dei siti mi avevano proposto di riconoscermi un qualche vantaggio se avessi portato altri scommettitori, ma non volevo assolutamente guadagnare sugli amici”. In realtà le chat del suo telefonino dimostreranno il contrario.

Sandro Tonali

Tonali il 17 ottobre 2023 rilascia, secondo gli inquirenti, “dichiarazioni rilevanti” e “più fedeli”: “Scommettevo sia sul casinò online, sia su ogni altro tipo di sport. Ho scommesso anche sulle partite della mia squadra ed in alcuni casi in partite nella quali stavo giocando”. Ma, aggiunge, “Non mi sono mai venduto delle partite, non ho mai scommesso su eventi particolari che potessero accadere nel corso della partita, ma scommettevo sull’eventuale vincita di una delle due squadre”.

Sul perché entri in questo giro, è chiarissimo: “Ho incominciato a giocare perché la mia giornata non era impegnata molte ore. Ho cominciato a giocare quando avevo circa 17 anni e militavo nella squadra del Brescia, in prima squadra e nel team vi erano anche dei maggiorenni. Chi mi ha iniziato alle scommesse è stato Pietro Mattinoni (indagato) che è del mio paese, è andato a scuola con mia sorella, e all’epoca faceva l’arbitro. È un tesserato e adesso è arbitro di partite di serie D”.

E circa la mole dei debiti è altrettanto chiaro: “Ho nei confronti di Tommy (de Giacomo, ndr) e degli eventuali gestori della piattaforma riconducibile a Tommy un debito di circa 300mila euro (…) Sono arrivato ad avere un debito nei loro confronti di 500mila euro (…)”. E conclude: “Il vantaggio di questi siti illegali era l’anonimato, il fatto che non vi fossero limiti e che concedessero del credito”.

Nicolò Zaniolo

Anche Zaniolo, il 27 ottobre 2023, dà la colpa alla noia: “Tutto è cominciato perché io volevo giocare a poker e Black Jack ed essendo nella Nazionale con Fagioli, ho chiesto a lui dove potessi giocare”. “Ho giocato nell’arco di un anno per tre o quattro volte al mese. Avevo tanto tempo libero durante i ritiri e ammetto che giocare mi piaceva” ma “non ho mai giocato sul calcio, perché sapevo che per noi calciatori era vietato”.

Alessandro Florenzi

Florenzi il 16 novembre 2023 mette a verbale: “Ho giocato sia su siti legali che illegali, giochi quali Bachara, roulette. Ho giocato anche a poker, ma non su siti illegali (…). Ho iniziato a giocare sui siti irregolari (…) nel magio-giugno 2022. È stato Sandro Tonali ad indicarmeli (…)”. E circa la gioielleria Elysium è chiarissimo: “è sempre tramite Tonali che avvenivano queste operazioni di pagamento che mi mandava la fattura sul telefonino. Se invece erano pagamenti in contanti, venivano versati nelle mani di Tonali. Complessivamente ho effettuato bonifici a favore di Elysium per una somma di 140/150mila euro…”.