A Torino non si registrano particolari problematicità nella notte di Capodanno, legate ai fuochi artificiali. Diverso il discorso in Valle di Susa, dove un gruppo di manifestanti No Tav ha dato via a un corposo lancio di fumogeni nell’area del cantiere di Chiomonte. Non solo, i manifestanti contrari alla Torino-Lione hanno poi incendiato l’area boschiva e, se non fosse stato per l’idrante della Polizia che spegneva il rogo, si sarebbe propagato nei boschi.
Stando a quanto trapela, la Digos ha già individuato 17 componenti del gruppo che verranno denunciati all’autorità giudiziaria per procurato incendio boschivo. Si tratterebbe di appartenenti al centro sociale Askatasuna, e dell’ala più dura del movimento No Tav. Contestualmente a Torino, un gruppo di 70 anarchici ha lanciato fumogeni e altro nei pressi del carcere di Torino, come atto di protesta contro il sistema giudiziario.
Sui social, i No Tav rivendicano l’aggressione notturna ai presidi di San Didero e dei Mulini, definendola un modo “per festeggiare il capodanno insieme in perfetto stile No Tav”. La versione è contraria rispetto quella delle forze dell’ordine, che vengono accusate di aver “iniziato sin da subito un fitto lancio di lacrimogeni provocando anche un incendio, che i No Tav hanno immediatamente provveduto a spegnere”. “Il movimento ha accolto il 2022 alla moda No Tav con l’augurio di un nuovo anno di lotta e resistenza. Avanti No Tav!”, si legge su Facebook.