A Trieste la manifestazione contro il Green Pass potrebbe non terminare oggi, come previsto. Dopo quasi una settimana di proteste e presidio, gli anti-certificato verde si sono dati ancora appuntamento a domani. Neanche gli sgomberi nella zona del porto e il pomeriggio difficile di lunedì (leggi l’articolo), con forti e ripetuti momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, hanno messo la parola fine alla protesta.
AVANTI A OLTRANZA. Continuano infatti le tensioni anche dopo la creazione del Coordinamento 15 ottobre che ha raccolto a Trieste manifestanti provenienti da tutta l’Italia. “S’ipotizza una presenza di 20mila persone alla manifestazione no Green pass a Trieste”, prevista per domani, ha detto il prefetto Valerio Valenti, sottolineando però che al momento è stata solo preannunciata ma non ancora depositata alcuna richiesta in Questura. Si mantiene “l’attenzione massima” anche verso possibili frange estremiste, dopo le proteste dei giorni scorsi soprattutto quelle che a Roma hanno coinvolto la sede della Cgil.
Fatto sta che a Trieste è stato rimontato al centro di piazza dell’Unità d’Italia il piccolo palco da cui già nei giorni scorsi si erano svolte alcune esibizioni all’interno del presidio dei no Green Pass. A detta degli organizzatori, il palco è stato autorizzato e verrà allestito e smontato quotidianamente fino a sabato. Ma come rapidamente era stato montato altrettanto rapidamente è stato smontato, nuovamente, e portato via dalla ditta che lo aveva fornito.
Gli esponenti dell’Unione gruppi veneti, promotori dell’iniziativa, si sono limitati a rispondere che sarebbe tornato. In realtà a far desistere dall’allestimento è stato un gruppo di lavoratori portuali, che hanno intimato di sgomberare la piazza dall’attrezzatura perché “questa è una protesta e non è una sagra”.
SULLA VIA EMILIA. Secondo Dario Giacomini, medico No Vax sospeso dall’ordine e portavoce del neonato Coordinamento 15 ottobre non ci sarebbe tuttavia “nessuna spaccatura” ma “solo un distinguo strategico, che ci può anche stare nella dialettica interna di un movimento spontaneo come questo”. Quanto al corteo previsto per domani, autorizzato oggi dalla Questura, Giacomini ha aggiunto che il Coordinamento si aspetta “circa 20 mila persone, considerando anche quelle che arriveranno da fuori. Stiamo comunque chiedendo anche di manifestare nelle rispettive città”.
Una manifestazione che preoccupa non poco il Viminale. Le forze dell’ordine sono in allerta per il possibile arrivo, tra venerdì, sabato e domenica, di black bloc da fuori Trieste. L'”attenzione è massima”, ha detto il prefetto Valerio Valenti, confermando quanto hanno riferito fonti della Polizia all’agenzia Dire sulla possibilità che gruppi violenti possano ingaggiare una guerriglia urbana nell’area del porto del capoluogo friulano, sulla falsariga dei disordini avvenuti lunedì dopo lo sgombero.
Ma l’entrata in vigore dell’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro ha creato disagi e proteste anche altrove. Tper, l’azienda di trasporto pubblico di Bologna e Ferrara, va verso lo sciopero dei bus. è quanto emerge al termine di un incontro, avvenuto ieri mattina nella sede bolognese tra la delegazione dell’Usb e la direzione dell’azienda, mentre fuori c’era un presidio dei dipendenti.
Il sindacato di base, contrario all’estensione del Green Pass nei luoghi di lavoro, chiedeva la gratuità dei tamponi per i dipendenti (questione che a Bologna ha riguardato diverse aziende metalmeccaniche della provincia), sostenendo che le attuali normative prevedono che i costi di ogni procedura di prevenzione debbano essere a carico di aziende e datori di lavoro. Tper dal canto suo si è opposta. Risultato: sono state avviate le procedure per lo sciopero dei dipendenti.