Vittoria Casa, presidente M5S della commissione Cultura della Camera, cosa ne pensa della possibilità di destinare alla Dad solo gli studenti non vaccinati?
“Mettere in Dad gli alunni non vaccinati significherebbe non tener conto della realtà della scuola italiana, dei dati vaccinali e di quelli epidemiologici. I nostri studenti corrono i maggiori rischi di contagio nelle situazioni legate alla quotidianità, non certo in quelle che li vedono coinvolti all’interno delle istituzioni scolastiche. In più, per ciò che concerne le scuole primarie, un provvedimento del genere coinciderebbe con la fine della scuola in presenza, perché solo un bambino su dieci è vaccinato. Mi sembra una misura del tutto sproporzionata e implicitamente discriminatoria verso i non vaccinati. La scuola deve includere, non allontanare”.
Le difficoltà di questa proposta si riscontrerebbero solo sul piano didattico?
“Sicuramente su quello funzionale e organizzativo. Dovremmo chiedere ai docenti, in maniera permanente, di organizzare contemporaneamente le lezioni in presenza e da remoto. Aggiungo che tutto ciò andrebbe a discapito soprattutto delle ragazze e dei ragazzi più svantaggiati: coloro che negli ultimi due anni hanno avuto già problemi con la didattica a distanza e che perlopiù appartengono a contesti di povertà educativa. Prima dell’inizio dell’anno scolastico abbiamo ragionato molto sui danni formativi e psicologici della scuola a intermittenza. I dati parlano chiaro, per questo tenere le scuole aperte è un imperativo”.
Quali misure di sicurezza andrebbero invece potenziate?
“C’è molto da fare e c’è margine per farlo. Abbiamo due anni d’esperienza alle spalle. La sicurezza dovrebbe passare per adeguate strategie di prevenzione, monitoraggio e tracciamento. Il distanziamento di un metro dovrebbe tornare ad essere obbligatorio. Per affrontare questa fase occorrerebbe inoltre utilizzare lo strumento dei tamponi e intervenire sull’offerta didattica: investire sulle mascherine Ffp2, sull’organico, sullo sdoppiamento delle classi. Studenti inseriti in contesti di classe meno numerosi correrebbero rischi molti più bassi”.
Il premier aveva predisposto che la struttura del generale Figliuolo intervenisse in aiuto delle Asl con i laboratori militari. Sta funzionando il piano?
“Lo sapremo nei prossimi giorni. Il generale Figliuolo e la sua struttura sono alle prese con una fase nuova, dai risvolti difficilmente pronosticabili. La quasi totalità degli epidemiologi ritiene che la variante Omicron del virus presto sarà dominante. È in tale contesto che occorre intendersi sulle nuove regole per tutto, in particolare per la scuola. Se vogliamo tenere le scuole aperte e non ipotecare il diritto allo studio di molte ragazze e ragazzi, occorrono risorse aggiuntive”.
Mascherine Ffp2: solo per corpo docente e personale scolastico o anche per gli studenti?
“Le mascherine Ffp2 sono assolutamente necessarie per corpo docente e personale scolastico, perché sappiamo che la vulnerabilità al Covid è spesso legata all’avanzare dell’età e delle patologie pregresse. Non vedo poi la ragione per escludere gli alunni della secondaria di primo e secondo grado. L’imperativo, come dicevo, è la scuola in presenza. Se la circolazione del virus accelera, mettere per tempo in sicurezza tutti è un obbligo categorico. Proteggere la scuola significa soprattutto tutelare chi ci passa dentro la maggior parte del tempo. I nostri alunni sono il nostro futuro, non possiamo considerarli come un problema”.
È stato ottenuto il rinnovo dell’organico Covid fino a marzo, un punto caro al M5S.
“È dallo scorso settembre che in Parlamento poniamo il problema dei contratti dell’organico Covid. Si poteva anche lontanamente ipotizzare che le persone assunte appositamente per le esigenze pandemiche potessero smettere di lavorare il 30 dicembre? Il dibattito di questi giorni è di per sé una risposta. L’organico Covid – i docenti e il personale Ata – è essenziale per consentire lo sdoppiamento delle classi, l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, il distanziamento tra gli studenti, la prevenzione dei contagi. Ad oggi, siamo riusciti in legge di Bilancio a prolungare i contratti fino al 31 marzo. Occorre nel primo provvedimento utile individuare le risorse per mettere in sicurezza le scuole fino a giugno. Il governo ha in merito già accolto un ordine del giorno a mia prima firma”.