Le Province sono senza risorse. E scuole e strade rischiano di “chiudere”. Il presidente dell’Unione Province italiane, Achille Variati, ha lanciato l’allarme nel corso di un seminario. “I servizi che non possono più essere svolti, perché le strade mettono a rischio gli automobilisti o le scuole non sono sicure, saranno chiusi. Non possiamo essere noi a prenderci colpe delle scelte sbagliate di Governo e Parlamento che non hanno voluto assicurare con la manovra le risorse necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha denunciato.
“Un quadro scoraggiante che oltre a rappresentare chiaramente lo stato di crisi finanziaria delle Province dimostra come da tre anni a questa parte ci sia stato impedito di fare programmazione. La nostra capacità di investimento è crollata del 62% e il patrimonio pubblico che gestiamo, 130mila chilometri di strade e tutte le 5.100 scuole superiori italiane, si sta deteriorando in maniera pericolosa”, ha aggiunto il numero uno dell’Upi. “Per questo giovedì prossimo in Conferenza Stato Città non intendiamo dare l’intesa sulla ripartizione dei fondi del tutto insufficienti riservati dalla manovra alla sicurezza di strade e scuole. Non vogliamo abituarci, come qualche volta ci sembra di cogliere nei nostri interlocutori istituzionali, a navigare tra le macerie”, ha concluso.
I dati sono significativi: dal 2013 al 2016 le entrate delle Province sono scese complessivamente del 43%, soprattutto a causa dei tagli compiuti dallo Stato: l’obiettivo era quello di eliminare questi Enti, che però sono sopravvissuti grazie alla bocciatura della riforma costituzionale.