“Rivolgo un appello ancora più accorato del solito ai nostri cittadini, nei prossimi giorni, domani sarà Pasqua e lunedì sarà Pasquetta, non fate sciocchezze, continuate e se possibile rafforzate il convincimento di seguire le previsioni che vi abbiamo dato. Non uscite, continuate a seguire i comportamenti che avete responsabilmente tenuto fino ad oggi, usate il cervello e il vostro enorme senso di responsabilità”. E’ quanto ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso di una conferenza stampa. “Il virus non è stato ancora sconfitto – ha aggiunto -, è ancora tra noi anche se siamo sulla buona strada ma non siamo alla fine del tunnel, anzi la fine del tunnel è ancora lontana. Vi continuo a supplicare, state in casa e state attenti”.
“Metteremo definitivamente alle spalle questa drammatica emergenza – ha aggiunto Arcuri – solo quando verrà scoperto un vaccino efficace, fino a quando non sarà scoperto noi abbiamo un solo antidoto: noi stessi, i nostri comportamenti che devono servire a prevenire e dove non e’ possibile contenere i contagi. Siamo noi che dobbiamo dare una mano a noi stessi”. Il commissario straordinario ha, inoltre, parlato dell’uscita dalla Fase 1 dell’emergenza e l’inizio di quella che sarà la Fese 2 che avrà una serie di allentamenti delle misure restrittive. “Non possiamo sbagliare i tempi di uscita dalla Fase 1. Il premier – ha detto ancora – ha spiegato che qualche piccola misura di allentamento è stata decisa ma che abbiamo ancora da aspettare qualche tempo per un allentamento più marcato e forte”.
“Se ciò non accadesse e fosse stato sbagliato – ha aggiunto il commissario – il momento di definire una sia pur progressiva uscita continuiamo a correre il rischio che il contagio si ripresenti con la forza e la massa che siamo riusciti a contenere. Produrrebbe danni ancora più pesanti, tutto accadrebbe tranne la ripartenza. Siamo a lavoro per prepararci alla Fase 2 che sarà molto complessa, dovremo dare le stesse risposte che abbiamo provato a dare fino ad oggi e, grazie all’insieme delle nostre azioni, dovrà accompagnare a una graduale e complessiva uscita del nostro sistema paese da questa tragedia”.
Per ARCURI “ci dovrà essere l’ulteriore rafforzamento del nostro sistema sanitario, dovremo contribuire a realizzare un certo numero di Covid Hospital. Nei prossimi giorni consegneremo i primi ventilatori all’ospedale del Celio di Roma dove si sta realizzando un Covid Hospital, sarà un primo esempio che speriamo si possa replicare. Continueremo a lavorare a questo obiettivo continueremo a realizzare nuovi posti letto in terapia intensiva e sub intensiva con la precisazione e la focalizzazione che ci saranno alcuni ospedali dedicati esclusivamente al Covid”.
Sempre guardando a quella che sarà soprattutto la Fase 2, Arcuri ha assicurato che è in fase di realizzazione una piattaforma tecnologica che attraverso una App mobile “accompagnerà, monitorerà e interverrà rispetto ai contagi”. “E’ stato fatto un lavoro dal ministero dell’Innovazione tecnologica e dal ministero della Salute – ha spiegato – che ha condotto a dei primi risultati. Noi ci avviamo a implementare questi risultati la App sara’ una delle direttrici sulla quali lavorare”.
Parlando degli approvvigionamenti di dpi, tamponi e ventilatori il commissario ha riferito che sono stati acquisiti 2,5 milioni di tamponi da distribuire alle Regioni. “I tamponi – ha aggiunto Arcuri – sono una componente molto importante e stiamo facendo degli sforzi maggiori per poter dotare tutti dei reagenti e per far si che i tamponi possano essere utilizzati nel modo più accurato. Nell’ultima settimana – ha detto – abbiamo distribuito oltre 31 milioni di mascherine con media di 4,4 milioni di mascherine al giorno. E’ un risultato straordinario”.
“Fino a ieri – ha detto ancora – abbiamo distribuito 2.677 ventilatori, nell’ultima settimana ne sono stati distribuiti 512, non dobbiamo far uscire il nostro paese da questa emergenza costruendo un’altra diseguaglianza tra Nord e Sud, dobbiamo essere equilibrati. Dei 512 ventilatori distribuiti molti di essi sono stati mandati alle Regioni del Sud, queste Regioni oggi ne hanno 436, ancora pochi ma all’inizio dovevamo fronteggiare l’emergenza concentrata in un’altra area del Paese. Continueremo con questa distribuzione per non lasciare ai nostri cittadini un’altra diseguaglianza”.