“L’Europa rimanga unita”. Il premier Giuseppe Conte lo ha detto nei giorni scorsi riferendo in Parlamento, e lo ha ribadito anche ieri al suo arrivo a Bruxelles, illustrando i temi in discussione nella due giorni di vertice che vede impegnati i 27 paesi membri insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen (che però ha dovuto lasciare il summit a causa della positività al Covid di un suo collaboratore), al presidente dell’Eurocamera David Sassoli e al negoziatore capo dell’Ue per la Brexit Michel Barnier.
Sul tavolo lo stato del negoziato tra Ue e la Gran Bretagna, la situazione epidemiologica – che prevede anche la discussione su una risposta comune e sullo sviluppo del vaccino- i cambiamenti climatici e le relazioni con l’estero dell’Ue, a partire dall’Africa. Due giorni di lavoro intensi, che arrivano in un momento cruciale per l’evoluzione della pandemia nel continente: i contagi sono in aumento in tutti i paesi e i governi stanno adottando nuovamente misure restrittive, non si escludono pertanto passaggi di riflessione anche sulle prossime tappe del Recovery Fund, lo strumento che dovrebbe contrastare proprio i nefasti effetti del coronavirus sull’economia.
L’iter di approvazione definitiva dell’accordo sul Next Generation EU, che comprende anche il Recovery fund, è ancora in alto mare. Lo stallo dei negoziati riguarda soprattutto la gestione delle risorse all’interno del bilancio Ue, con un braccio di ferro fra il Parlamento e il Consiglio Ue. La Germania, a cui spetta la presidenza di turno, continua a spingere per un accordo entro fine anno che salverebbe così la tabella di marcia, ma tutto dipenderà dai negoziati delle prossime due settimane. L’Italia intanto si porta avanti con il lavoro e consegna alla task force la prima bozza del piano di Recovery stesa seguendo le linee guida del Governo e le risoluzioni votate da Camera e Senato.
Il premier Conte l’ha portata ieri a Bruxelles assieme al ministro per gli Affari europei Enzo Amendola (nella foto), dando il via a quel “dialogo informale” con la Ue che proseguirà fino al 30 aprile (scadenza per fissata per la presentazione dei piani). Amendola ha incontrato Celine Gauer, capo della Task force della Commissione per la Ripresa e la Resilienza e vice segretario generale della Commissione Ue, gettando le basi di un confronto che nei prossimi mesi sarà costante. “Ci aspettano mesi intensi di lavoro da qui alla presentazione del Piano di Rilancio nel 2021, ma il Governo arriva a Bruxelles forte del mandato del Parlamento”, ha affermato il ministro.