di Ludovica Del Brì
L’Usigrai non si fida più di Gubitosi e chiede una verifica nella prossima commissione paritetica su ascolti e conti economici, che hanno portato a cancellare il premio di risultato dei giornalisti Rai per il 2012, fatto senza precedenti da quando l’incentivo è stato previsto dal contratto integrativo, più di dieci anni fa, nel luglio del 2002. Nulla verrà corrisposto nella busta paga di maggio, annuncia uno scarno comunicato del sindacato, informato dall’azienda che “gli obiettivi previsti per il conseguimento del premio non sono stati centrati”. Gli ascolti delle principali edizioni di Tg1, Tg2, Tg3 si sarebbero rivelati al di sotto delle aspettative come il cosiddetto M.o.l., il margine operativo lordo, che segna la capacità di redditività di un’azienda. Dopo aver bocciato il piano industriale di Gubitosi, l’Usigrai coglie l’occasione per lanciare un’altra bordata contro il direttore generale di viale Mazzini e denuncia quella che considera “l’ennesima prova tangibile del fatto che le scelte errate della dirigenza abbiano poi ricadute dirette sui lavoratori”.
Il bilancio Rai è in profondo rosso con un meno 245 milioni di euro per il 2012 e la previsione di pareggio, profetizzata in un primo tempo dal direttore generale di viale Mazzini per il 2014, che si sarebbe già rivelata una boutade, la gestione Sipra del duo Gubitosi-Piscopo ha finora segnato il passo con risultati molto al di sotto delle aspettative, il pubblico televisivo migra dai canali generalisti a quelli digitali con gravi effetti per i conti della pubblicità . Un quadro difficile e complesso – denuncia l’Usigrai- dove nessuno dei dirigenti, che ha provocato questo disastro, mancando gli obiettivi di bilancio e di ascolti, è chiamato a rispondere direttamente del suo fallimento.