A pochi giorni dalla commemorazione dell’11 settembre, New York ripiomba nell’incubo terrorismo. Un’esplosione avvenuta intorno alle ore 20.30 di sabato, a Manhattan nel quartiere Chelsea, ha provocato almeno 29 feriti, di cui solo qualcuno è giudicato in gravi condizioni. In zona sono accorsi immediatamente soccorritori e reparti speciali, che hanno rinvenuto un secondo ordigno rudimentale, che però non è esploso: stando alle notizie reperite dai media locali si tratta di una pentola a pressione collegata a dei fili elettrici. Al momento non ci sono state rivendicazioni specifiche, ma più fonti confermano che si tratta di un “atto intenzionale”. Sulla matrice, però, nessuno si sbilancia.
Peraltro la città attende di ospitare 191 capi di governo, tra cui il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, per il summit internazionale sui rifugiati e poi per lo svolgimento dell’assemblea generale dell’Onu. Le misure di sicurezza, quindi, saranno ulteriormente rafforzate.
Il sindaco di New York tranquillizza
“È stato un episodio molto grave e sicuramente intenzionale”, ha detto il sindaco di New York, Bill De Blasio. “Ma per il momento – ha aggiunto – non ci sono prove specifiche e credibili di legami con il terrorismo, né emergono minacce specifiche per la nostra città”. Infine il primo cittadino della Grande Mela ha tranquillizzato gli abitanti: “New York è la città meglio attrezzata al mondo, dal punto di vista degli strumenti tecnici e della preparazione delle forze di polizia, per affrontare i pericoli del terrorismo”, ha affermato.