Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annullato un attacco di ritorsione immediato a quello subito dall’Iran nella notte dopo essere stato dissuaso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Lo scrive il New York Times, sottolineando che diversi membri del gabinetto di guerra avevano chiesto a Netanyahu di rispondere subito. Ma la mancanza di gravi danni in Israele e il colloquio tra Biden e Netanyahu hanno fatto sì che la rappresaglia non avesse luogo nell’immediato.
“Il presidente voleva congratularsi con il premier Netanyahu per un incredibile risultato militare, il primo ministro era molto grado per il supporto che il presidente ha offerto e dimostrato in sostegno di Israele”, ha spiegato John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, intervistato dalla Cnn. Alla domanda se veramente Biden abbia detto a Netanyahu che gli Usa non erano disposti a sostenere una risposta israeliana all’attacco di Tehran Kirby non ha confermato, o negato, questa ricostruzione, ma ha ribadito che l’amministrazione Biden “non crede” che dopo l’attacco dell’Iran ad Israele un allargamento del conflitto sia inevitabile “né crede che debba essere”. “Quasi tutto quello che ha fatto il presidente dall’inizio, sin dal 7 ottobre, è stato favorire la de-escalation, cercare di limitare le opportunità di una più ampia guerra regionale”, ha aggiunto. Riguardo al colloquio con Netanyahu, Kirby ha sottolineato che “il presidente ha messo in chiaro che l’autodifesa di israele è qualcosa che prendiamo seriamente e continueremo a prendere seriamente”.
Secondo il Ny Times Benjamin Netanyahu ha annullato un attacco di ritorsione immediato a quello subito dall’Iran nella notte dopo essere stato dissuaso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden
Josep Borrell, alto Rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, ha annunciato sul suo account X di avere convocato per martedì una riunione straordinaria in videoconferenza dei ministri degli Affari esteri dell’Unione europea. “Il nostro obiettivo – ha detto il rappresentante Onu – è contribuire a una de-escalation e alla sicurezza della regione”. Nelle scorse ore Borrell aveva “condannato gli attacchi inaccettabili dell’Iran contro Israele”, scrivendo, sempre su X, che “questa è un’escalation senza precedenti e una grave minaccia per la sicurezza della regione”. E’ invece convocata per le 22 ora italiana la riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, come comunicato da un portavoce del governo maltese, che ha la presidenza di turno.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite di ‘In mezz’ora’ su Rai Tre si è augurato che “prevalga il buonsenso”. “Vedremo quale sarà la reazione del governo israeliano, – ha detto il titolare della Farnesina – credo che siano ancora riuniti e speriamo che prevalga anche a Tel Aviv il buon senso, perché ormai c’è stata la vittoria militare. E credo che si possa chiudere con questo successo militare israeliano questa vicenda. Fermo restando che si continuerà a combattere nel nord di Israele, al sud del Libano: ci saranno ancora scambi di lanci di missili tra Hezebollah e truppe israeliane al nord, ma mi auguro che non ci siano più conflitti diretti tra Israele e Iran”.
Intanto nel conflitto si inseriscono anche gli Houti, che hanno da tempo aperto un altro fronte sul Mar Rosso. Un portavoce dei ribelli yemeniti houthi ha definito “legittimo” l’attacco dell’Iran contro Israele, considerandolo una risposta per i raid contro il consolato di Teheran a Damasco. Lo riporta Al Jazeera. Il portavoce ha aggiunto che gli houthi ormai controllano la gran parte dello Yemen del nord e si sono scontrati direttamente con Israele dopo l’inizio della guerra a Gaza, attaccando il porto israeliano meridionale di Eilat con missili e droni e impedendo alle navi israeliane di navigare attraverso il Mar Rosso.