Pellegrini: “Kiev e Tel Aviv spingono per allargare le guerre”

Parla il capogruppo M5S in Commissione Difesa della Camera, Marco Pellegrini.

Pellegrini: “Kiev e Tel Aviv spingono per allargare le guerre”

Prosegue la controffensiva ucraina in Russia, su cui è arrivato il benestare dell’UE. Un blitz che oltre ad allontanare la pace, sembra servire a Zelensky per far incancrenire il conflitto e garantirsi il sostegno degli USA anche in caso di una vittoria di Trump. Marco Pellegrini, deputato e capogruppo M5S in Commissione Difesa della Camera, lei che idea si è fatto?
“L’attacco ucraino in territorio russo ha sorpreso un po’ tutti, a partire dagli Usa e per finire alla Germania, considerato anche il recentissimo pubblico invito del presidente Zelensky alla Russia a partecipare al secondo summit sulla pace. Dal punto di vista strettamente militare è un attacco che sembra avere poco senso perché disperde, in un ulteriore fronte, truppe e mezzi ucraini che sono tutt’altro che infiniti, come hanno dimostrato questi anni di guerra. Probabilmente l’obiettivo è cercare di sedersi al tavolo negoziale da posizioni migliori e/o cercare di fare salire ancora di più l’escalation fino a un punto di non ritorno che obblighi l’occidente a intensificare ancor di più gli aiuti militari a Kiev, fino ad arrivare – Dio non voglia – all’invio di truppe di Paesi Nato”.

Intanto in Medio Oriente continua l’attesa della reazione iraniana all’attacco di Israele. Tuttavia, si sentono solo appelli rivolti a Teheran per fermare l’escalation, mentre nessuno ha chiesto conto a Netanyahu dell’attacco in territorio iraniano.
“Mi pare evidente che Netanyahu fa di tutto per trascinare gli Usa in guerra contro l’Iran mentre Zelensky fa di tutto per trascinare Usa e Nato in guerra con la Russia e la Bielorussia. Il doppiopesismo e l’assenza di iniziativa politica e diplomatica dell’Italia e di tanti Paesi occidentali anche in merito alla questione israelo-palestinese lascia senza parole. In Medio Oriente l’incendio sta divampando, con il rischio concreto di coinvolgere l’Iran e i suoi alleati senza che il governo italiano e l’Europa abbiano il coraggio di tentare di fermare Netanyahu. Si limitano a sterili comunicati stampa ma non muovono un dito per un immediato cessate il fuoco, per fermare la terrificante carneficina di donne e bambini innocenti a Gaza, per fare partire negoziati di pace che applichino le risoluzioni Onu sui due popoli, due Stati”.

Perché per l’Occidente Zelensky può rispondere all’attacco russo, mentre Ali Khamenei non può fare lo stesso di fronte al blitz israeliano?
“Me lo lasci dire. Viviamo in un’epoca di nani politici, in cui nessun governante attuale ha il coraggio di contraddire l’alleato Usa, di avere posizioni anche diverse dal Biden di turno, secondo la propria sensibilità e secondo il diritto internazionale. In Italia e in Europa assistiamo sgomenti a tanti ‘signorsì’ che sono capaci solo di eseguire i desiderata e gli interessi americani. Ho nostalgia di grandi uomini del passato, del loro coraggio, della loro lungimiranza. Mi manca la saggezza e il pragmatismo di Aldo Moro, il coraggio e la volontà del premio Nobel israeliano Yitzhak Rabin. Uomini che non hanno avuto paura di mettere a rischio la propria vita pur di tutelare l’interesse generale e il diritto internazionale. Noi del M5S stiamo facendo fino in fonda la nostra parte, con la schiena dritta, e per questo prendiamo insulti da due anni”.

Qual è il suo giudizio sull’operato del governo Meloni di fronte a queste crisi?
“Sono palesemente e ridicolmente inadatti. È gente capace solo di abbaiare quando è all’opposizione e scodinzolare quando è al governo”.