“Netanyahu non verrà arrestato se verrà in visita in Italia”. L’annuncio di Tajani manda su tutte le furie i Cinque Stelle: “Impossibile ignorare i crimini di guerra che ha commesso”

"Netanyahu non verrà arrestato se verrà in visita in Italia". L'annuncio di Tajani manda su tutte le furie i Cinque Stelle

“Netanyahu non verrà arrestato se verrà in visita in Italia”. L’annuncio di Tajani manda su tutte le furie i Cinque Stelle: “Impossibile ignorare i crimini di guerra che ha commesso”

Mentre il cessate il fuoco a Gaza non è ancora stato ufficializzato da Israele, in Italia si torna a discutere della richiesta di arresto della Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti del primo ministro di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu. A riaccendere il dibattito sono state le dichiarazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha affermato: “Noi siamo rispettosi della Corte, però abbiamo letto le carte e abbiamo ribadito più volte che le scelte della Corte non devono mai essere ispirate a principi politici. Riteniamo che la richiesta non sia applicabile a Netanyahu e mi sembra difficilmente realizzabile dal punto di vista pratico. Sono richieste, secondo me, non fondate”.

Secondo Tajani, la richiesta “non porterebbe ad alcun effetto”, aggiungendo di non vedere “come si possa arrestare un capo di Stato in visita in un Paese”. Riferendosi poi alla situazione analoga che coinvolge il presidente russo Vladimir Putin, anch’egli destinatario di un mandato di arresto della CPI, il ministro ha spiegato: “Lo zar non verrà mai in Italia, bisogna anche essere pragmatici”.

“Se c’è questa realtà, il capo di Stato non viene in visita. Si può essere d’accordo o meno sulla posizione di Francia e Italia sul mandato d’arresto, ma poi bisognerebbe applicarlo. Resta una cosa teorica. Che succede, si organizza un conflitto a fuoco all’aeroporto di Roma?”.

“Netanyahu non verrà arrestato se verrà in visita in Italia”. L’annuncio di Tajani manda su tutte le furie i Cinque Stelle: “Impossibile ignorare i crimini di guerra che ha commesso”

Le parole di Tajani sono state criticate dai capigruppo del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato: il vicepresidente del Movimento, Riccardo Ricciardi, il senatore Bruno Marton e il deputato Marco Pellegrini. I pentastellati, in una lunga nota, hanno spiegato che “il sollievo per il raggiungimento dell’accordo sulla tregua a Gaza – che speriamo regga e, soprattutto, apra la strada alla ripresa del processo di pace nel rispetto del diritto internazionale, che stabilisce come illegale l’occupazione israeliana della Cisgiordania – non può far dimenticare i crimini di guerra e contro l’umanità di cui Netanyahu deve rispondere”.

“A questo proposito – conclude la nota del Movimento – denunciamo la vergognosa posizione di Tajani sull’impunità che l’Italia ha garantito al premier israeliano, escludendo il suo arresto in esecuzione del mandato di cattura della Corte Penale Internazionale nel caso venga nel nostro Paese. Il governo si appella alla Convenzione di Vienna del 1969, che però è comunemente ritenuta subordinata rispetto al Trattato di Roma del 1998 che ha istituito la CPI: i crimini di guerra e contro l’umanità addebitati a Netanyahu non possono in alcun modo essere considerati reati compiuti nell’esercizio delle sue funzioni di governo, dunque non godono della copertura legale della Convenzione di Vienna”.