Da un lato, l’esercito israeliano guidato da Benjamin Netanyahu che continua a martellare la Striscia di Gaza e il Libano; dall’altro, i timori sempre crescenti di un imminente allargamento del conflitto in Medio Oriente. La crisi mediorientale sembra essersi incagliata in un vicolo cieco, dove la spirale di odio non accenna a fermarsi. Proprio in queste ore, a far crescere la tensione è intervenuta la Guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha promesso che il Paese risponderà a qualsiasi attacco da parte di Israele e del suo alleato, gli Stati Uniti, contro l’Iran o i suoi alleati nella regione.
“I nemici, sia gli Stati Uniti che il regime sionista, devono sapere che riceveranno sicuramente una risposta severa alle loro azioni contro l’Iran e il fronte della resistenza”, ha dichiarato l’ayatollah durante un discorso agli studenti a Teheran. Successivamente, la Guida Suprema ha ribadito, per eliminare ogni dubbio, che “gli Stati Uniti e Israele devono sapere che riceveranno senza dubbio una risposta molto dura per quello che stanno facendo contro l’Iran e il fronte della Resistenza”.
Khamenei minaccia Netanyahu: “L’Iran pronto a colpire Israele”
Insomma, tutto lascia pensare che a Teheran la lunga lotta interna tra falchi – che chiedevano di rispondere agli attacchi di Israele – e colombe si sia risolta con il trionfo dei primi. Sul campo di battaglia, inoltre, si iniziano a intravedere preoccupanti manovre militari da parte dell’esercito iraniano, con gruppi islamici in Iraq che si stanno preparando insieme a Teheran per offrire una risposta “al momento e nel luogo appropriati” contro Israele per gli attacchi aerei della scorsa settimana.
“Quando Israele ha attaccato l’Iran, ha violato lo spazio aereo iracheno e le norme internazionali, e gli Stati Uniti hanno collaborato con esso, nonostante i loro accordi di sicurezza con l’Iraq,” ha dichiarato Haider al Lami, membro dell’ufficio politico della milizia, al quotidiano libanese Al Akhbar. “L’Iran ha il diritto di attaccare Israele da qualsiasi punto dell’Iraq,” ha concluso al Lami.
Gli Stati Uniti temono la rappresaglia dell’Iran su Israele
Queste parole belligeranti sono state prese molto sul serio dal Pentagono, che ha annunciato il dispiegamento di nuove forze nell’area “a protezione dei cittadini e delle forze statunitensi in Medio Oriente.” Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha ordinato lo schieramento di ulteriori cacciatorpediniere di difesa missilistica balistica, squadroni di caccia, aerei cisterna e diversi bombardieri d’attacco a lungo raggio B-52.
“Queste forze inizieranno ad arrivare nei prossimi mesi,” si legge nel comunicato. “Se l’Iran, i suoi partner o i suoi alleati sfruttassero questo momento per colpire il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo,” afferma il comunicato firmato da Austin.
L’aviazione di Netanyahu compie un’altra strage di bambini
Nel frattempo, la guerra in Medio Oriente continua su più fronti. L’aviazione dello Stato ebraico, infatti, ha ripreso a bombardare Beirut, la capitale del Libano, e anche il nord della Striscia di Gaza, dove, secondo l’ufficio stampa governativo gestito da Hamas, si è verificata l’ennesima carneficina. Qui, come riportato da alcuni media, tra cui Haaretz e Al Jazeera, bombe israeliane hanno raso al suolo due edifici residenziali causando almeno 84 vittime, tra cui 50 bambini.
Agli attacchi ha risposto Hezbollah, che, con diverse ondate di attacchi, è riuscito a eludere il sistema di contraerea israeliano. Almeno 19 persone sono rimaste ferite a Tira, nel centro di Israele, a causa di un razzo caduto su un edificio, mentre un altro attacco avrebbe colpito una base dell’intelligence militare vicino a Tel Aviv.