Dopo quasi un anno di guerra in Medio Oriente, il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, sembra deciso ad allargare il conflitto. L’esercito israeliano (Idf) prima ha inferto colpi durissimi ad Hamas, arrivando a uccidere il capo politico del movimento Ismail Haniyeh con un’operazione top secret a Teheran in Iran, poi ha decapitato Hezbollah colpendo a morte il leader Hassan Nasrallah e tutto l’alto comando del gruppo sciita, mentre ora bombarda i gruppi filo iraniani in Iraq e gli Houthi in Yemen.
Questa mattina, un raid dell’aviazione di Tel Aviv ha interessato la periferia meridionale di Beirut, conosciuta come Dahieh, che viene ritenuta la roccaforte di Hezbollah. Un blitz in cui è stato ucciso il leader di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu Al-Amin, e anche tre funzionari di Hezbollah che sono stati colpiti durante un secondo attacco israeliano che ha interessato il centro di Beirut.
Raid che hanno interessato anche decine di siti di Hezbollah nella regione della valle della Bekaa, in Libano, e altri di milizie sciite alleate in Siria e Iraq. Tra i siti attaccati figurano postazioni di lanciarazzi ed edifici in cui Hezbollah stava immagazzinando armi, ha riferito l’esercito.
Netanyahu allarga il conflitto mediorientale. Pioggia di bombe israeliane su Gaza, Libano, Siria e Yemen
Insomma in Medio Oriente la guerra sembra destinata a durare a lungo. A lasciarlo intendere è il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che riprendendo le parole di Netanyahu è tornato a spiegare che Israele non accetterà un cessate il fuoco in Libano senza una serie di condizioni. A riferirlo è l’emittente pubblica Kan, secondo cui l’unica situazione accettabile per un cessate il fuoco vedrebbe Hezbollah allontanato dal confine di Israele, in una zona a nord del fiume Litani e disarmato.
“Solo la piena attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in merito al Libano porterà a un cessate il fuoco”, avrebbe precisato Katz. “Finché ciò non accadrà, Israele continuerà le sue azioni per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e il ritorno dei residenti del nord alle loro case”.