Nessuno peggio di noi: Italia ultima in Ue per neo-diplomati e neo-laureati che lavorano

L'Italia è il Paese in Ue con il più basso tasso di occupazione tra i giovani neo-diplomati e neo-laureati.

Nessuno peggio di noi: Italia ultima in Ue per neo-diplomati e neo-laureati che lavorano

Peggiori in Ue. L’Italia fa registrare il tasso più basso per numero di neo-diplomati e neo-laureati occupati. L’Eurostat rileva che sono circa l’83,5% i nuovi diplomati e laureati europei che hanno già un’occupazione, un dato in crescita di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022.

In Italia questa percentuale è invece molto più bassa: il tasso di neo-diplomati e neo-laureati che hanno un lavoro è solamente del 67,5%, ai minimi europei. La stima di Eurostat riguarda persone in età compresa tra i 20 e i 34 anni e che hanno completato gli studi (con un diploma o una laurea/master) negli ultimi 1-3 anni.

Eurostat, l’Italia fanalino di coda in Ue per neo-diplomati e neo-laureati occupati

L’Italia è il Paese con il tasso di occupazione più basso (67,5%), preceduta da Grecia (72,3%) e Romania (74,8%). Il tasso di occupazione complessivo dei neo-laureati è pari o superiore all’80% in 22 paesi dell’Ue. Malta è in testa con il 95,8%, seguita dai Paesi Bassi (93,2%) e dalla Germania (91,5%). Paesi che registrano circa il 25% di occupati in più rispetto all’Italia tra i giovani che hanno terminato gli studi.

Negli ultimi 10 anni, si è registrato un aumento del tasso di occupazione dei neolaureati. Nel 2013, il tasso era del 74,3% e da allora è in costante aumento. L’eccezione è stata il 2020, anno della pandemia (78,7%), quando è stata osservata una diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al 2019 (81,0%). Nel 2023 si è registrato un divario di 9,6 punti percentuali nel tasso di occupazione dei neolaureati con titolo di studio terziario (87,7%) rispetto a quelli con titolo di studio medio (78,1%).