Neppure un euro in più alla Sanità, ma i soldi per le mance ci sono

Spuntano come funghi bonus, dagli elettrodomestici agli impianti sportivi. Arrivano micro-finanziamenti per oratori e gare ciclistiche

Neppure un euro in più alla Sanità, ma i soldi per le mance ci sono

Il Governo e maggioranza annunciano l’arrivo della Manovra in Aula per domani con l’idea di porre la fiducia sempre in giornata. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo che però non ha registrato alcun accordo tra maggioranza e opposizione al riguardo.

Le opposizioni hanno respinto la proposta del presidente Lorenzo Fontana di chiudere questa mattina l’esame in Commissione Bilancio per portare il testo il giorno dopo, in modo da porre la fiducia e chiudere l’esame venerdì con il voto finale.

Neppure un euro in più alla Sanità: bocciato l’emendamento delle opposizioni

Andando ai contenuti e alle ultime novità non passa l’emendamento in Manovra firmato da tutti i leader delle opposizioni per stanziare più fondi a una Sanità pubblicata falcidiata dai tagli.

“Questo è un emendamento unitario delle opposizioni che propone di aumentare il fabbisogno sanitario standard con 5,5 miliardi l’anno per il prossimo triennio, non sarebbe sufficiente a portare la spesa sanitaria italiana alla media europea, ma rappresenterebbe un passo avanti, una inversione di tendenza”, ha detto la segretaria Pd Elly Schlein intervenendo in commissione Bilancio della Camera.

“Aumentano di soli 7 euro lo stipendio agli infermieri ma sono prontissimi però ad aumentare lo stipendio dei loro ministri di 7000 euro. Il lavoro dei loro ministri vale mille volte in più di chi si prende cura degli italiani”. Con queste parole commenta Schlein la bocciatura dell’emendamento.

Il Pd chiede al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di riferire in Parlamento. “L’impianto della manovra è incerto. I conti non tornano: il ministro Giorgetti dovrebbe trovare il tempo e il coraggio per riferire in commissione. La verità è che le coperture sono totalmente aleatorie, anche perché la manovra è stata costruita su previsioni di crescita del Pil che sono state dimezzate”, dichiara il dem Ubaldo Pagano.

Negli ultimi emendamenti arrivati da relatori e governo, mentre i lavori della Commissione sono proseguiti questa notte, trovano spazio soprattutto micro-finanziamenti senza alcuna strategia e visione complessive.

Mance e micro-finanziamenti a pioggia

Per incentivare e sostenere attività di assistenza e di ricerca clinica, anche mediante lo sviluppo e l’attuazione di progetti di ricerca innovativi, con particolare riferimento all’acquisizione e all’utilizzo di apparecchiature biomediche di ultima generazione, è autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per l’anno 2025 e 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, destinato ai policlinici universitari.

Alla faccia di chi era contro i bonus arrivano cento euro per chi deve cambiare elettrodomestico, che salgono a 200 se l’Isee è sotto i 25mila euro.

Torna anche, ma solo per i titolari di reddito d’impresa, il credito d’imposta per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi.

Scommesse e tasse sui giochi saranno più care, le tasse d’imbarco saliranno invece di 50 centesimi per i voli extra Ue, alcune tariffe autostradali saranno incrementate dell’1,8%. Arriva anche “la proroga di 40 anni delle concessioni relative alla distribuzione elettrica”, rivela il Pd.

I costi per il personale vengono esclusi dalla stretta prevista per la Rai, che viene limitata alle sole consulenze esterne.

Cinquecentomila euro vengono stanziati per incentivare la funzione sociale, civile ed educativa svolta dagli oratori; ma anche tre milioni nel 2025 per “promuovere un’economia e una crescita blu sostenibili”.

E ancora: fondi per le gare ciclistiche professionistiche (2 milioni di euro per l’anno 2025) ed un incremento di 100 euro, da 1.000 a 1.100 euro, la spesa detraibile per i non vedenti per il mantenimento dei cani guida.

Spunta infine un fondo al Mef per misure in favore degli enti locali e per micro-interventi da ripartire sulla base di uno specifico atto di indirizzo delle Camere. Aumentano con 120 milioni nel 2025 i fondi per le missioni internazionali.

Ires premiale per le imprese finanziata dai contributi delle banche

Cala – nel 2025 – dal 24 al 20% l’aliquota per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili e ne reinvestono il 30% per acquistare beni strumentali, destinati a strutture produttive in Italia. Previsti anche dei paletti occupazionali, tra cui l’assunzione a tempo indeterminato dell’1% di lavoratori in più.

Le risorse – tra i 400 e i 500 milioni – arrivano dalle banche attraverso la riduzione ulteriore (dal 65% al 54%) della quota di deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti.

Sale da 30mila a 35mila euro la soglia del reddito da lavoro dipendente per poter usufruire della tassa piatta al 15% o al 5 per dipendenti e pensionati.

La tassa digitale torna solo per le grandi imprese, con fatturato oltre i 750 milioni di euro. Si allenta la stretta sulle cripto attività: scompare per il 2025 il maxi aumento al 42% dell’imposta sostitutiva che resta dunque al 26%, mentre nel 2026 il prelievo salirà al 33 per cento.

I nuovi assunti potranno aumentare il proprio montante contributivo versando all’Inps una maggiorazione della quota di aliquota pensionistica a proprio carico. Si va invece verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni dei soggetti disagiati over 70.

Arriva il ‘Fondo dote famiglia’ da 30 milioni di euro per rimborsare le spese per lo sport o le attività extrascolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni dei nuclei con Isee sotto i 15mila euro.

Unica nota positiva – approvata all’unanimità – viene rifinanziato, con un ulteriore milione, il reddito di libertà “per garantire l’effettiva indipendenza economica delle donne vittime di violenza”.