Walter Ricciardi è un tipo eclettico, medico e attore. Iniziò la sua carriera in film sulla camorra prima di essere folgorato, non dal piombo, ma dall’illuminazione sulla via di Damasco scientifica. Memorabili nel genere trash tre titoli: L’ultimo guappo (1978), Il mammasantissima (1979) – con Mario Merola – e Napoli… la camorra sfida e la città risponde (1979). Poi la carriera accademica, ma sempre con un occhio sulla ribalta, come quando divenne responsabile per la sanità di Italia Futura, la creatura abortita di Luca Cordero di Montezemolo.
All’apparizione del virus nello scorso marzo si distinse per un chiaro criticismo nei confronti dell’azione governativa, ma poi divenne consigliere del ministro della Sanità Speranza Tempo fa l’Organizzazione mondiale della Sanità dovette fare una nota ufficiale per chiarire che Ricciardi non lavorava o rappresentava l’Oms ma era solo nel direttivo. Resta famosa la sua presa di posizione in piena pandemia contro l’utilizzo delle mascherine che “non servono per chi è sano”. Obiettivamente detto da un medico e in più nel Board dell’Oms lascia perplessi, ma dopo tutto anche l’Oms stessa non è che non abbia inanellato gaffe sullo stesso tema e soprattutto il suo presidente l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dimostrato di non essere stato in grado di gestire la pandemia e da più parti si chiedono le sue dimissioni.
Tornando a Ricciardi era stato buono per un po’, e cioè non aveva esternato nel periodo estivo complice una ritirata del virus. Tuttavia la stasi è durata poco e tornati a salire i contagi è tornato pure Ricciardi che continua a ripetere che “per dicembre rischiamo 16.000 casi al giorno”. A parte gli scongiuri di rito meraviglia la subitanea conversione del Ricciardi delle “mascherine che non servono” a questo Ricciardi catastrofista che disegna scenari terribili per le festività natalizie.
Intendiamoci, non è che la situazione non sia seria, anzi ben vengano tutte le cautele possibili, ma quello che sconcerta, e ce ne siamo occupati anche ieri, è questa irrefrenabile propensione mediatica di alcuni virologi che evidentemente sentono le sirene ammalianti della politica e dei media. Oltretutto, sentire una minimizzatrice come Maria Rita Gismondo per cui la pandemia va ridimensionata e un neo catastrofista come Ricciardi produce molta confusione dell’opinione pubblica, una cosa che proprio non possiamo permetterci dalla Scienza.