Sono 14.844 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, 2.814 in più rispetto a ieri, quando erano stati 12.030. A spiegare il consistente aumento di positivi è il numero di tamponi effettuati, che oggi sono stati 162.880, 59.296 in più di 24 ore fa con un tasso di positività che si attesta al 10%. I morti nelle ultime 24 ore sono stati ben 846, ieri erano stati 491.
Gli attualmente positivi, secondo quanto riferisce il bollettino giornaliero del ministero della Salute, sono 667.303, in continuo calo (ieri erano 675.109), 636.958 dei quali si trovano in isolamento domiciliare. I ricoverati con sintomi sono 27.342, 423 in meno di ieri, mentre quelli in terapia intensiva sono 3.003, in calo di 92 rispetto a 24 ore fa. Sono comunque 199 i nuovi ingressi in terapia intensiva, una sessantina in più di ieri.
Per quanto riguarda i dati regionali, quella che fa registrare il maggior numero di nuovi positivi continua ad essere il Veneto (3.320 nuovi casi), seguito da Lombardia (2.404) ed Emilia Romagna (1.238). Per quanto riguarda l’occupazione delle strutture ospedaliere, la Lombardia è di gran lunga la regione con più ricoverati (quasi 5mila), seguita da Piemonte e Lazio. Solo 59 i ricoverati del Molise. Lombardia, Veneto e Lazio sono invece le regioni con il maggior numero di pazienti in terapia intensiva (solo 6 in Valle D’Aosta).
Nelle ultime 24 ore le regioni che hanno visto il numero maggiore di ricoverati in terapia intensiva sono state il Veneto (45), la Puglia (34) e la Lombardia (28). Nessun ricovero in terapia intensiva nell’ultimo giorno in diverse regioni, tra le quali la Campania, la provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Valle D’Aosta e Molise.
“Purtroppo – ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza – abbiamo un dato dei morti molto elevato, 846. Ieri erano 491, queste fluttuazioni sono dovute probabilmente anche a problemi di segnalazione più o meno tempestiva, ma 846 è un dato veramente ancora drammatico. Significa che il numero di persone infettate è veramente elevato in questi due tre mesi. C’è stata una ripresa dell’epidemia veramente imponente. Siamo ancora sopra la soglia critica per l’occupazione dei posti in terapia intensiva e di area medica”.
“Ricevo mail un po’ minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l’economia – ha detto ancora Rezza -, ma a rallentare è il virus non le misure: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale, che è quello che si vuole evitare”.
“C’è da parte italiana – ha aggiunto Rezza parlando dei vaccini – l’intenzione di iniziare insieme ad altri grandi paesi europei magari lo stesso giorno. Sarebbe molto bello, è partito il Regno Unito con molta fretta ma potremmo farne tesoro per esperienza, sono partiti in modo simbolico gli Stati Uniti e poi partirà, presto, molto presto, l’Europa e sarebbe molto bello partire insieme a Francia e Germania”.