Dopo le reiterate violazioni dello spazio aereo giapponese da parte dei jet di Pechino e le esercitazioni congiunte di Russia e Cina, nel Pacifico continua a salire la tensione. Questa volta, a mostrare i muscoli è il governo di Tokyo che, per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, ha inviato il cacciatorpediniere Sazanami nello Stretto di Taiwan.
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Kyodo, è stato lo stesso primo ministro Fumio Kishida a dare l’ordine di effettuare l’operazione militare, che si è tenuta quasi in contemporanea con il passaggio, sempre nello Stretto di Taiwan, di navi australiane e neozelandesi. Manovre che hanno fatto infuriare la Cina, che considera l’Isola di Formosa come parte integrante del proprio territorio sovrano.
Nel Pacifico sale la tensione, il Giappone invia una nave da guerra a Taiwan e fa infuriare la Cina: “Tokyo non superi le linee rosse”
Come affermato dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian: “Il Giappone non deve superare la linea rossa invalicabile” rappresentata dalla sovranità cinese su Taiwan. Jian ha aggiunto che, in risposta al passaggio della nave giapponese, Pechino “ha adottato misure in conformità con le leggi e i regolamenti”, presentando una “ferma protesta” a Tokyo.
Il portavoce cinese ha richiamato la Dichiarazione congiunta Cina-Giappone, che recita: “Il governo giapponese riconosce il governo della Repubblica popolare cinese come l’unico governo legittimo della Cina. Il governo della Rpc ribadisce che Taiwan è una parte inseparabile del territorio cinese. Il governo giapponese comprende pienamente e rispetta questa posizione del governo cinese e si impegna a seguire la posizione dell’articolo 8 della Dichiarazione di Potsdam”. Pertanto, la Cina – ha concluso Jian – “esorta il Giappone a rispettare gli impegni presi sulla questione di Taiwan, a comportarsi con cautela e a non creare interferenze nelle relazioni tra Cina e Giappone o nella pace e stabilità dello Stretto di Taiwan”.