Una Lega al Governo, seguendo l’esempio di Donald Trump. Matteo Salvini rilancia le ambizioni personali per arrivare alla presidenza del Consiglio. Mentre Silvio Berlusconi gli dà dello “sbruffoncello”. “Cerco di avere un progetto concreto. Io sono partito con la Lega al 3%, ora i sondaggi ci danno al 14%. Posso supporre che gli italiani, se un messaggio è chiaro, onesto, pulito e concreto lo votino in massa. Dopo Brexit e Trump niente è impossibile”, ha affermato il numero uno del Carroccio intervista a Sky Tg24. Una candidatura in piena regola, che arriva in risposta alle parole di Berlusconi, dette in un’intervista a La Repubblica: “In privato Matteo mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po’ lo sbruffoncello. Ma ormai lo conosco. Lui lo sa che non può essere il candidato premier”. Dopo l’attacco, comunque, il leader di Forza Italia ha lasciato aperta la porta all’alleanza: “Sul programma siamo d’accordo al 95%. Solo sull’uscita dall’euro siamo in disaccordo”.
Ma Salvini non ha preso di buon grado l’uscita dell’ex presidente del Consiglio: “Non sapevo di sapere così tante cose inconsapevolmente. Chiamerò Berlusconi ogni mattina”. E quindi dalla Lega è ripartita la richiesta di organizzare le primarie: “Chi sfiderà Renzi lo scelgono gli italiani. Non è tempo delle dinastie. Sono pronto a girare tutta l’Italia per prendere il consenso e con buona pace di Berlusconi se italiani sceglieranno Salvini se ne faranno una ragione”.
Un altro punto di divisione è il ritorno al voto. “Non si può andare al voto a giugno. Le elezioni prima di novembre sono impossibili. Portare il Paese alle urne in queste condizioni è da irresponsabili”, ha ribadito Berlusconi, diventato ormai il vero alleato di Paolo Gentiloni. “Tanta gente ha paura del voto”, ha sentenziato Salvini, che ha aggiunto: “Chiunque parla della legge elettorale tira a campare per prendere ancora un anno di stipendio”.