“L’Ucraina si è praticamente ritirata dal processo negoziale. I negoziati non proseguono”. È quanto ha detto oggi il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko parlando dello stato nei negoziati tra Russia e Ucraina.
Negoziati Russia Ucraina, Mosca: “Kiev si è praticamente ritirata dal processo negoziale”
“La Russia non pensa che condurre negoziati con Stati Uniti e Regno Unito invece che con l’Ucraina possa essere efficace” .ha affermato, invece, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. “Per quanto riguarda le aspettative sul fatto che spostare i negoziati a livello di Washington e Londra cambi qualcosa, non nutro tale speranza. Né Washington né Londra né l’Occidente nel suo insieme hanno avanzato proposte”, ha detto Lavrov.
“La Russia è ancora ferma alla sua mentalità stereotipata”, ha detto uno dei consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak parlando dei negoziati. La Russia, ha riferito lo stesso consigliere della presidenza Ucraina, non ha capito i processi in corso nel mondo e non ha realizzato che la guerra “non andrà avanti in base alle regole, ai loro piani e alle loro previsioni”.
Dall’ultimo incontro a Istanbul, “non ci sono stati cambiamenti significativi, non ci sono stati progressi” e “la resistenza dell’Ucraina, la resistenza professionale è cresciuta, per questo non c’è modo che la Russia raggiunga i suoi obiettivi”.
Secondo Podolyak l’élite politica in Russia ha paura di dire la verità e ha voluto proseguire “i negoziati come elemento della propria propaganda per uso interno. Secondo me è un obiettivo strategico dei russi: tutto o niente”.
“La guerra – ha avvertito il consigliere di Zelensky – non finirà se gli daremo dei territori. Non è accettabile per l’Ucraina e non sarà accettato dalla società ucraina. Minsk-2 potrebbe essere firmato da un altro presidente. Zelensky non lo farà, perché qualsiasi Minsk-2 è un modo di posticipare la guerra di uno o due anni”.