Da un lato i bombardamenti sempre più violenti su Kiev e Kharkiv e lo slittamento – a oggi – dei negoziati Russia Ucraina, dall’altro le nuove – e inquietanti – provocazioni di Mosca all’Europa. L’ottavo giorno di conflitto in Ucraina sembra segnare un nuovo salto di qualità dell’offensiva lanciata da Vladimir Putin che, malgrado sanzioni e risoluzioni di condanna, sembra deciso ad andare avanti come nulla fosse.
Negoziati Russia Ucraina, i caccia russi intanto sconfinano sul Mar Baltico
Anzi nella tarda serata di ieri, proprio mentre veniva confermato che l’incontro tra la delegazione russa e quella ucraina previsto questa mattina (leggi l’articolo), a far trattenere il fiato è stata la notizia dello sconfinamento di quattro aerei da combattimento del Cremlino che hanno brevemente violato lo spazio aereo del paese scandinavo a est dell’isola di Gotland, nel mar Baltico. Ad annunciarlo lo Stato maggiore svedese secondo cui a sconfinare sono stati “due Sukhoi Su-27”, un caccia intercettore supersonico di 4a generazione, “e due Sukhoi Su-24”, un bombardiere tattico supersonico.
Si è trattato di una vera e propria provocazione che avrebbe potuto avere conseguenze inimmaginabili perché, è bene ricordarlo, la Svezia è un Paese Ue mentre con la Nato, pur non essendone membro, ha un patto di cooperazione. Difficile capire le ragioni che si celano dietro questa mossa anche se non si può che notare come lo sconfinamento è arrivato poche ore dopo l’intervento dell’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, che aveva ammonito tutti: “Putin continua l’escalation con allerta delle armi nucleari e le minacce a Finlandia e Svezia. La guerra con l’Ucraina è stata una sua scelta”.
Ma questa non è stata l’unica sfida lanciata dalla Russia all’occidente perché già nel pomeriggio c’era stata l’ennesima minaccia con il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, che si appellava alla Nato da cui “ci aspettiamo buon senso”, aggiungendo che allo stato attuale delle cose “nessuno può escludere incidenti” con “il rischio di scontro (con la Nato, ndr) che esiste ed è concreto”. Un’eventualità che per Lavrov, al fine di togliere ogni dubbio, comporterebbe lo scoppio “della Terza guerra mondiale” che non potrebbe che essere “nucleare e devastante”.
Oggi il secondo round dei colloqui tra Mosca e Kiev
Quel che è certo è che in attesa del secondo round dei negoziati Russia Ucraina, la guerra non si è affatto fermata. Da Kiev a Kharkiv, da Mariupol a Kherson, l’offensiva russa sta prendendo sempre più vigore con bombardamenti a tappeto che sono costati, in questi sette giorni di conflitto, l’uccisione di almeno 2mila civili.
Attacchi continui e su tutto il territorio ucraino che stanno fiaccando la resistenza che, dopo giorni in cui hanno potuto respingere gli assalti russi, sono sempre più stremati e starebbero iniziando a ripiegare. La situazione più complicata si registra senza dubbio a Kharkiv, la città più colpita dall’inizio della guerra, e Mariupol dove gli attacchi russi hanno tagliato i rifornimenti idrici alla popolazione.
Insomma l’Ucraina sembra un Paese in ginocchio ma che non smette di resistere mentre la Russia sembra spietata e decisa a portare a casa la vittoria. Eppure qualcosa sembra dire che il conflitto, così come si è acceso in poche ore, potrebbe presto rientrare. A dare qualche speranza sono le parole del capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, che ha detto di aspettarsi un confronto sulle proposte russe “legate a un cessate il fuoco immediato”. Segno, questo, che l’ipotesi di una tregua temporanea esiste ed è sul tavolo delle trattative tra Mosca e Kiev.