Con 37 voti a favore e 36 contrari, il consiglio regionale lombardo, con votazione segreta, ha approvato ieri pomeriggio la mozione, a firma di tutte le opposizioni, che ritiene “inidonea” Lucia Lo Palo a “ricoprire la carica di presidente dell’Arpa Lombardia” e chiede al presidente Fontana di sollevarla dall’incarico. La mozione non era stata ammessa nel precedente consiglio perché non ritenuta urgente, ma lo slittamento parlava chiaro: se il centrodestra fosse stato coeso nella difesa di Lo Palo, avrebbe liquidato la faccenda in una ventina di minuti, respingendola. Invece, non è bastata una settimana per ricomporre la divisione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia da una parte e Lega dall’altra sulla presidente che, in una intervista aveva negato il cambiamento climatico.
Sfiduciata la presidente dell’Arpa Lombardia Lo Palo: la palla passa a Fontana
La parola adesso passa al presidente Fontana, che non ha mai nascosto il suo fastidio per la Lo Palo, messa ai vertici dell’agenzia regionale per l’ambiente in quota Fratelli d’Italia, voluta da Romano La Russa e Daniela Santanchè. Lo Palo era stata candidata alle ultime Regionali nel collegio di Milano e faceva parte di un accordo sponsorizzato da Roberto Formigoni, che comprendeva anche il passaggio a FdI del ciellino Matteo Forte. Non eletta, è stata “risarcita” con la presidenza dell’Arpa l’8 agosto scorso, nonostante non avesse un curriculum coerente con quelli che sono i requisiti richiesti per ricoprire la carica, Lo Palo, in una intervista video del 3 novembre all’agenzia Italpress, aveva dichiarato anche che la qualità dell’aria in Lombardia è molto migliorata e che la conformazione morfologica a catino impedisce che i venti “non passano come dovrebbero passare” lasciando chiaramente intendere che la situazione rimane comunque critica.
Aveva quindi aggiunto che il cambiamento climatico è in corso “ma è in corso da varie ere geologiche”, in sostanza dichiarando che lo stesso non è frutto dell’uomo ma che frutto dell’uomo è la malagestione della qualità dell’ambiente. Che l’imboscata tanto temuta da Fratelli d’Italia ci sarebbe stata, lo si è capito dalle parole pronunciate prima del voto dal consigliere leghista Alessandro Corbetta: “Da presidente di una importante agenzia pubblica, qualsiasi professionista dovrebbe avere più cautela nella comunicazione”. Frase edulcorata poi da parole di circostanza (“Lasciamo il tempo alla presidente Lo Palo di svolgere il proprio lavoro, noi voteremo contro”) e anche, alla luce del risultato, perfino spiritose: “La maggioranza è compatta”.
“Le tesi strampalate del negazionismo climatico di certa destra, di cui Lo Palo è solo l’ennesima rappresentante, non stanno in piedi e il Consiglio regionale è riuscito ad affermarlo, grazie al voto segreto. Andremo avanti così, senza mai fare sconti”, la dichiarazione a caldo di Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd e primo firmatario della mozione di sfiducia alla presidente Arpa. Per Nicola Di Marco, capogruppo M5S “la bocciatura dell’ormai ex presidente di Arpa Lombardia Lo Palo, emblema del non merito e delle logiche spartitorie con cui Lega e Fratelli d’Italia si sono divisi le poltrone, segna il punto di non ritorno di questa esperienza di governo. È bastata la nostra richiesta di voto segreto per vedere la maggioranza andare a pezzi dopo che il capogruppo della Lega e gli esponenti della Giunta ne avevano garantito la solidità e la compattezza. Non ci sono dubbi sul fatto che l’ambiente all’interno del centrodestra lombardo sia diventato irrespirabile. Il Presidente Fontana dia immediatamente risposte ai lombardi su come intende andare avanti”.