“Continuerò il lavoro di Alexsei Navalny”. È quanto ha promesso Yulia Navalnaya, la vedova del dissidente russo morto il 16 febbraio scorso, in un video pubblicato sui social network. “Continuerò a lottare per il nostro Paese. Vi invito a stare al mio fianco”, ha continuato, accusando il presidente russo Vladimir Putin di essere responsabile della morte del marito.
La vedova di Alexei Navalny ha dichiarato in un video che ad uccidere suo marito è stato il presidente russo Vladimir Putin
La vedova di Alexei Navalny ha dichiarato che il presidente russo Putin ha ucciso suo marito, tre giorni dopo la dichiarata morte del dissidente russo nella prigione artica. Trattenendo le lacrime in un video pubblicato il 19 febbraio, Navalnaya ha affermato “Tre giorni fa, Vladimir Putin ha ucciso mio marito, Alexei Navalny”. “Mentono meschinamente e nascondono il suo corpo attendendo quando svaniranno le tracce dell’ennesimo Novichok di Putin”, ha aggiunto.
Я буду продолжать дело Алексея Навального. Продолжать бороться за нашу с вами страну. И я призываю вас встать рядом со мной. pic.twitter.com/aBOIvcYHHk
— Yulia Navalnaya (@yulia_navalnaya) February 19, 2024
“Salve. Sono Yulia Navalnaya, sono qui per la prima volta su questo canale oggi. Voglio rivolgermi a voi. Non avrei dovuto essere in questo posto. Non avrei dovuto registrare questo video. Avrebbe dovuto esserci un’altra persona al mio posto. Ma quest’uomo – dice mentre si vede la foto del marito – è stato ucciso da Vladimir Putin”.
“Putin mi ha portato via la cosa più cara che avevo”
“Tre giorni fa, Vladimir Putin ha ucciso mio marito Alexei Navalny – ha proseguito, mentre si vede la foto di Navalny con i figli e Yulia – Putin ha ucciso il padre dei miei figli. Putin mi ha portato via la cosa più cara che avevo, la persona più vicina e più amata”.
“Ma Putin ha portato via Navanly anche a voi – ha detto ancora la vedova del dissidente -. Da qualche parte in una colonia nel lontano Nord, sopra il circolo polare Artico, nell’inverno eterno, Putin ha ucciso non solo un uomo, Alexei Navalny. Insieme a lui, voleva uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro, distruggere e annullare la migliore prova che la Russia può essere differente, che siamo forti, che siamo coraggiosi, che crediamo e lottiamo disperatamente e vogliamo vivere in modo differente”.