Sono ancora tra 27 e 47 i migranti che risultano dispersi del naufragio avvenuto domenica a Steccato di Cutro. Il dato, che si somma alle 67 vittime accertate finora, è stato reso noto durane l’ultima riunione del Centro coordinamento soccorsi aperto in Prefettura a Crotone. Si tratta, tuttavia, di stime fornite dalle forze dell’ordine.
I dispersi del naufragio di Cutro potrebbero essere tra 27 e 47. Le ricerche proseguiranno ad oltranza per tutto il fine settimana
Le ricerche, fanno sapere dallo stesso Centro di coordinamento dei soccorsi, proseguiranno ad oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con il personale a terra di Guardia costiera, Questura, carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Protezione civile. Anche se le condizioni meteo, in peggioramento, potrebbero rendere difficoltose le ricerche degli ultimi dispersi del tragico naufragio di Cutro.
Il Governo continua a difendere l’operato della Guardia costiera
Intanto il Governo continua a difendere l’operato della Guardia costiera. Il vice ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, rispondendo ai cronisti ha detto che “le regole di ingaggio le determina l’Europa e sono uguali per tutti i salvataggi”. “Bisogna sempre fare luce e fare indagini interne su qualsiasi cosa. Ma nessuno – ha aggiunto l’esponente del Governo – ha detto di non soccorrere persone in mare. Io in montagna ho salvato delle persone, mentre c’è chi parla sui giornali e che in vita sua non è andato mai a salvare nessuno”.
“Se il problema è chi fa il ministro o il viceministro ne possiamo parlare, ma nessuno tocchi la Guardia costiera perché metteremmo in discussione un corpo che è ammirato a livello mondiale e vorrei venisse ammirato anche da questo Paese”, ha ribadito Rixi.
“La nostra Guardia costiera – ha aggiunto Rixi – è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone. Per quanto riguarda questo episodio ovviamente abbiamo chiesto chiarezza e stiamo visionando tutti i resoconti. Però una cosa è parlare a livello politico, un’altra è accusare corpi dello Stato di non fare il proprio dovere”.
Frontex, ha spiegato ancora il viceministro all’Infrastrutture parlando del naufragio di Cutro, “ha fatto una segnalazione per una barca che non conteneva migranti e ha detto che il rilevamento termico poteva consentire di avere persone sottocoperta”. “È stata mandata la Guardia di finanza su una operazione di polizia e non di salvataggio perché la barca non aveva problemi. Ha avuto problemi nel momento in cui si è avvicinata alla riva e ha preso una secca. In quel momento sono scattate le operazioni di soccorso secondo la segnalazione”.
Conte: “Devono spiegare perché quelle persone non sono state salvate”
“Questa è una tragedia: non rispondo a chi vuole meschinamente strumentalizzarla a fini politici” ha detto all’Ansa il leader M5S, Giuseppe Conte, rispondendo alla domanda se durante i suoi governi abbia cambiato le regole di ingaggio per i salvataggi in mare dei migranti nel senso restrittivo.
“Il regolamento delle Capitanerie di porto sui soccorsi in mare – ha detto Conte – redatto durante il mio governo Conte 2 parla chiaro: le persone in mare vanno salvate”. Conte è tornato sul naufragio di Cutro: “Su questo disastro ci aspettiamo che intervenga Meloni a fare chiarezza sulle responsabilità dei ministri. Devono spiegare perché quelle persone non sono state salvate”.