La Procura di Crotone ha aperto un nuovo fascicolo, al momento senza ipotesi di reato e contro ignoti, riguardante la catena dei soccorsi attivata in seguito al naufragio di Cutro di domenica scorsa.
La Procura di Crotone, per fare luce sul naufragio di domenica scorsa, ha aperto una nuova indagine contro ignoti e senza ipotesi di reato
La decisione, secondo quanto si è appreso, sarebbe stata presa per consentire di delegare i Carabinieri ad acquisire gli atti relativi al naufragio da Capitaneria di porto di Crotone e Guardia di finanza.
L’apertura di una seconda inchiesta, parallela a quella riguardante i tre presunti scafisti arrestati, era nell’aria. La Procura di Crotone, infatti, vuole accertare se ci siano altre responsabilità nel naufragio di Cutro, costato la vita ad almeno 67 persone, anche rispetto all’intervento dei soccorsi.
I nuovi accertamenti delegati ai Carabinieri, per quanto se ne sa, riguardano, innanzitutto, il “buco” di almeno sei ore, tra le 22.30 di sabato 25 febbraio, quando l’aereo di Frontex ha emesso il dispaccio con cui segnalava la presenza di una imbarcazione nello Ionio e il successivo intervento dei soccorsi italiani.
Nel primo fascicolo si ipotizza l’omicidio e il disastro colposo e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Il procuratore Giuseppe Capoccia aveva già aperto un fascicolo in cui si ipotizza l’omicidio e il disastro colposo e il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Lo stesso magistrato ieri aveva fatto capire che nelle indagini nulla verrà lasciato al caso: “Sì, è vero, nessuno ha mai dichiarato un evento Sar per questo barcone e quindi non è mai partita un’operazione di ricerca e soccorso. Ricostruiremo tutto ma mi fa rabbia, come padre di famiglia, come cittadino, pensare che forse qualcosa si poteva fare per salvare quelle persone”.