Il governo Meloni ha trovato la soluzione perfetta alla povertà in Italia: nasconderla sotto il tappeto. Come per magia, oltre 7 miliardi di euro destinati al contrasto dell’indigenza sono svaniti nel nulla. Un vero e proprio trucco da illusionista. Ma attenzione: i poveri non sono spariti. Sono ancora lì, 5,6 milioni secondo l’Istat, anche il governo gioca a nascondino. Via il Reddito di cittadinanza, dentro l’Assegno di inclusione e il Supporto formazione lavoro.
Strumenti che, guarda caso, servono più a far risparmiare lo Stato che ad aiutare chi è in difficoltà. I numeri parlano chiaro: 697.640 domande accolte per l’Assegno di inclusione, circa un milione e 700mila persone coperte. E gli altri 4 milioni di poveri? Evidentemente non esistono. Forse si sono volatilizzati o sono stati inghiottiti da un buco nero. Il Supporto formazione lavoro? Un miraggio nel deserto: 96.161 domande accolte in 10 mesi. Ma quanti hanno trovato realmente lavoro? Non si sa.
Nel frattempo, mezzo milione di famiglie che prima ricevevano il Reddito di cittadinanza ora si ritrova con un pugno di mosche. E che dire dei lavoratori poveri? Tre milioni e mezzo di invisibili, che non hanno diritto né al sostegno per la povertà né a un salario minimo dignitoso. In questo teatrino dell’assurdo, il governo Meloni recita la parte del prestigiatore maldestro: cerca di far sparire la povertà, ma si dimentica che sotto il palco ci sono milioni di italiani che quella povertà la vivono sulla propria pelle ogni giorno Alla fine, l’unica cosa che davvero scompare sono i diritti e la dignità di chi fa fatica ad arrivare a fine mese. La povertà è solo un’illusione ottica ma ci credono solo i non poveri.