Il percorso è appena iniziato, ma la Commissione Ue ha deciso di istituire una vera e propria laurea europea. Un’iniziativa a cui le singole università aderiranno su base volontaria, con l’obiettivo di tenere insieme un “programma congiunto” stabilito su “criteri comuni”.
Il progetto nascerà sotto il cappello del programma di mobilità europeo Erasmus Plus. L’idea, infatti, è quella di aumentare la mobilità in Ue, facilitando anche la vita degli studenti e “rendendo i laureati più attraenti per le aziende”. Ma come funzionerà la laurea europea e cosa cambierà rispetto all’attuale riconoscimento della laurea anche in altri Paesi dell’Ue?
La laurea europea: dal bollino ai corsi
Sono due gli schemi che verranno messi in campo: il primo è un bollino europeo da assegnare ai programmi di laurea congiunti e il secondo è una vera e propria laurea europea. Che partirà da quando, nel 2025, arriverà la nuova struttura ad hoc della Commissione, denominata European degree policy lab, il cui scopo sarà quello di sviluppare le linee guida e monitorare il livello degli insegnamenti.
I singoli atenei, una volta arrivate le linee guida, dovranno ipotizzare percorsi comuni. Per esempio potrebbe trattarsi di un corso di laurea triennale che si può svolgere per due anni in Italia e per uno in Francia. L’importante, quindi, è che i corsi di laurea siano omogenei e prevedano, di fatto, gli stessi criteri nei diversi atenei europei.
La differenza, rispetto per esempio alla doppia laurea, è che si tratterà di percorsi di studi che già nascono uguali in più Paesi. Non come succede oggi, per esempio, con l’Erasmus che prevede la possibilità di farsi convalidare i crediti degli esami svolti all’estero e compatibili con quelli della propria università.
Per quali corsi potrebbe arrivare la novità europea
Ovviamente comporre corsi di laurea così omogenei in diversi Paesi non è semplice. O, almeno, non lo è per tutte le facoltà. Pensiamo a giurisprudenza: in Italia si studia quasi esclusivamente il diritto italiano e lo stesso vale per gli altri Paesi. Il che rende quasi impossibile un corso di laurea uguale in più Paesi. Ben diverso il discorso per altre materie, soprattutto quelle scientifiche: per corsi come quelli di medicina o matematica, per esempio, la possibilità di insegnamenti uguali in Italia o in Germania non è poi così remota.