Narges Mohammadi è un’attivista e avvocatessa di origini iraniane. Si è battuta da sempre per i diritti delle donne nel suo Paese e per questo di trova in carcere. Nel 2023 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.
Narges Mohammadi, chi è l’attivista iraniana
Narges Mohammadi è un’attivista iraniana per i diritti delle donne. Da Vice presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani p stata imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016 e si trova attualmente ancora in carcere. Nata nel 1972 a Zanjan capoluogo dell’omonima provincia a Nord dell’Iran, è un’avvocatessa e pacifista iraniana. Mohammadi si è sposata e ha avuto due figli gemelli, un maschio e una femmina. Tre anni fa i figli lanciarono un appello su Independent farsi per chiedere il rilascio della madre. Mohammadi sconta una pena di 31 anni, nella sezione 209 quella in cui si trovano dissidenti, prigionieri politici e giornalisti.
Premio Nobel per la Pace 2023
L’attivista iraniana è stata insignita del prestigioso premio del Nobel per la Pace. Il comitato per il Nobel ha affermato che “la coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate”.
I premi Nobel per la Pace di quest’anno e degli ultimi anni dimostrano che “la democrazia è in declino”: ha spiegato la presidente del comitato Nobel Berit Reiss-Andersen motivando l’assegnazione del premio di quest’anno a Mohammadi, attraverso il quale il comitato spera di inviare un segnale al governo iraniano affinché “ascolti il proprio popolo”.
Reiss-Andersen ha aggiunto che nominare Mohammadi come vincitrice di quest’anno è “prima di tutto un riconoscimento ad un intero movimento in Iran con la sua leader indiscussa Narges Mohammadi”. E ha concluso: “Speriamo che sia un incoraggiamento a continuare il lavoro in qualunque forma questo movimento ritenga opportuno”.
“La vittoria del Nobel evidenzia il coraggio delle donne iraniane”, è il commento dell’Onu. “Un momento storico per la lotta per la libertà in Iran”, ha commentato invece la famiglia di Mohammadi.