“Il perdurante stato di incertezza del quadro generale, economico e finanziario, colloca ora la posizione debitoria del nostro Paese su un sentiero molto stretto; ne consegue la necessità di un attento monitoraggio affinché la pur modesta riduzione del rapporto debito/Pil programmata per il prossimo triennio sia effettivamente conseguita”. È quanto ha detto il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in audizione sulla Nadef nelle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.
Intervento del presidente della Corte dei Conti Carlino sulla Nadef alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato
Il quadro economico generale, “pur confermandosi in territorio positivo, registra un peggioramento dovuto al persistere delle incertezze legate al contesto geopolitico e agli effetti del fenomeno inflazionistico sul tessuto sociale, modifiche che si riflettono anche sulle grandezze di finanza pubblica”.
“Nel quadro tendenziale di finanza pubblica, le nuove stime evidenziano – con la sola eccezione del 2024 – un peggioramento dell’indebitamento netto 0,7 punti percentuali per l’anno in corso” e “0,4 punti nel 2025. Il deficit si manterrebbe quindi sempre al di sopra della soglia del 3%, seppur in una traiettoria flettente. Più contenuto l’impatto negativo delle nuove previsioni sul saldo primario, mentre la spesa per interessi è rivista al rialzo per tutto il quadriennio di previsione, in ragione dei più elevati tassi (+2,7 miliardi nel 2023 e +9,6 miliardi cumulati nel triennio successivo, al termine del quale la relativa incidenza sul Prodotto è attesa salire al 4,6 per cento)”, ha detto ancora il presidente della Corte dei Conti Carlino.
“Nonostante il miglioramento del rapporto debito-Pil del biennio 2021-22 indotto dalla rivalutazione del Pil effettuata dall’Istat – ha spiegato Carlino -, il deteriorarsi delle condizioni macroeconomiche e la decisione di accrescere nel 2024 l’indebitamento che si avrebbe a legislazione vigente per finanziare misure a supporto di famiglie e imprese, portano ad un arretramento nel percorso di discesa, prefigurato dal Def, di quello che rimane il più importante indicatore dello stato di salute della finanza pubblica”.
“Il quadro che emerge sul fronte della spesa sanitaria risulta stringente”
“Il quadro che emerge sul fronte della spesa sanitaria risulta stringente” ha detto il presidente della Corte dei Conti. “Nella Nadef non sono indicate ancora le misure che si intendono assumere sin dalla prossima legge di bilancio per affrontare i nodi principali del comparto. Si tratta di una condizione che richiederà scelte non facili in termini di allocazione delle risorse tra i diversi obiettivi”, spiega Carlino.
“La necessità di rispondere ad esigenze urgenti rende il percorso particolarmente problematico”
“Se i limitati margini di manovra impongono un attento esame della qualità della spesa e una analisi dell’efficacia di tutti gli strumenti per la razionalizzazione della sanità messi in campo negli ultimi anni (di cui non sempre sono percepibili gli effetti in termini di risultati), la necessità di rispondere ad esigenze urgenti rende il percorso particolarmente problematico” ha concluso il presidente della Corte dei Conti.