La Sveglia

Mussolini grande statista, FdI vuole una via per il duce

Il fascismo non esiste, ci dicono. È finito nel 1945, lo ricordiamo il 25 aprile e lo mettiamo a dormire per il resto dell’anno. E se qualcuno lo vede ancora, è perché è troppo ideologico. Peccato che a San Donà, mentre il sindaco cerca di raffreddare il dibattito, un consigliere di Fratelli d’Italia proponga candidamente una via per Benito Mussolini. Perché, dice, “fu un grande statista”.

Siamo al paradosso: mentre il fascismo è liquidato come ossessione della sinistra, le strade italiane rischiano di diventare vetrine per la nostalgia nera. Non bastano Ramelli, Gentile, Almirante. Ora si alza l’asticella: Mussolini. E non si tratta di un rigurgito solitario. È il segnale di un’egemonia culturale che marcia sulle gambe della toponomastica, tra revisionismo e normalizzazione.

Il sindaco prende le distanze. Ma il danno è fatto. Perché la proposta c’è stata, ha trovato spazio, è entrata nel dibattito pubblico. E soprattutto conferma che questa destra non perde occasione per intonare panegirici sul “grande statista” della dittatura. Intanto Gabriele De Rosa, anche lui di Fratelli d’Italia, rivendica la linea: “Il fascismo va storicizzato”. Come se non fosse stato già giudicato dalla storia, dalla Costituzione, dai corpi dei partigiani uccisi, dai campi di prigionia, dalle leggi razziali, dai roghi dei libri, dai corpi appesi a Piazzale Loreto.

Il fascismo non esiste, ma torna in forma di statua, targa, via. A piccoli passi. Perché l’ideologia, quando la neghi troppo, finisce che prende forma nei nomi delle strade. E se ci abiti accanto, diventa normalità. Finché un giorno smetti perfino di chiederti se sia giusto.