Per qualcuno si tratta di un’ingerenza fuori luogo. Per altri solo di un commento da privato cittadino. Ma le parole di Elon Musk, che ha attaccato i giudici italiani che hanno deciso di rinviare alla Corte europea la questione riguardante i sette migranti nei centri in Albania e che sono stati rispediti in Italia, potrebbero avere anche qualche motivazione in più. Economiche, sicuramente, considerando gli interessi che l’imprenditore oggi vicino a Donald Trump potrebbe avere in Italia. E anche politiche, se pensiamo appunto al suo ruolo nella campagna presidenziale Usa. Musk, sul suo social X, ha scritto “questi giudici devono andarsene”, riferendosi proprio al tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento in Albania.
Una presa di posizione a difesa del governo Meloni che va di pari passo con quella in favore di Matteo Salvini dopo la richiesta di condanna per il processo Open Arms. E un’ingerenza che segue quella tedesca, con l’attacco al cancelliere tedesco Olaf Scholz. In Italia la maggioranza resta in silenzio, fino a che proprio Salvini interviene dando “ragione” all’imprenditore, ricordando il suo processo sul caso Open Arms per il quale rischia una “condanna a sei ani di galera”. Poi Salvini ha difeso Musk dicendo che non “interferisce, dà una sua valutazione”.
Ma la posizione del leader leghista non è condivisa da tutti nella maggioranza. Critico Maurizio Lupi, leader di NoiModerati, secondo cui le parole di Musk “sono inopportune” e “alimentano uno scontro con la magistratura che il centrodestra non vuole”. Silenzio, invece, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Che dopotutto non può schierarsi contro il suo amico Musk, sia per gli ottimi rapporti personali sia perché vuole riconquistare il cuore di Trump dopo il suo avvicinamento a Joe Biden. Soprattutto dopo che anche Steve Bannon sembra averla scaricata. E poi Meloni ha già mostrato di recente la sua vicinanza a Musk, quando ha chiesto di essere premiata proprio da lui per il Global Citizen Award 2024.
Le accuse di giudici e opposizione
La replica dei giudici è affidata ad Alessandra Maddalena, vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Siamo sconcertati per questo intervento da parte di un magnate estero potentissimo. Qui non è più in gioco l’indipendenza della magistratura, ma qui si tratta della sovranità dello Stato italiano”. Parla di “parole pericolose” e di Musk come “pericolo per la democrazia” il membro laico del Csm, Ernesto Carbone.
Per l’opposizione quella di Musk è un’ingerenza a tutti gli effetti: “Chissà se i patrioti Meloni e Salvini difenderanno la sovranità italiana dalle ingerenze del miliardario americano che chiede ai giudici di un Paese sovrano di andarsene?”, chiede Riccardo Magi, di +Europa. Provoca il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: “Non so se dalle parti del Governo questa volta si preoccuperanno di difendere il sovranismo”. Pd e Avs hanno chiesto un’informativa urgente sul caso a Meloni.
Gli interessi di Musk in Italia
Ma le parole di Musk hanno anche un altro risvolto e vanno considerate pensando al peso economico che l’Italia può avere per l’imprenditore. Gli interessi nel nostro Paese, per quanto non ancora in corso, non mancano. A partire da un possibile accordo con il governo su Starlink, permesso anche dal nuovo regolamento che consente alle aziende del settore spazio di operare in Italia. Nel caso specifico l’Italia potrebbe dotarsi di una “riserva di capacità trasmissiva attraverso comunicazioni satellitari” per il funzionamento di servizi militari e civili in caso di blackout delle reti internet terrestri. Anche il sottosegretario Alessio Butti aveva parlato di contatti con il magnate.
L’ipotesi era di una sperimentazione in alcune regioni per raggiungere le aree più remote italiane, un progetto che andrebbe di pari passo con quello delle aree bianche del Pnrr e che punterebbe all’integrazione con la tecnologia satellitare delle infrastrutture esistenti. Ma non solo, perché negli ultimi mesi si è parlato anche di un interesse dell’Italia sul fronte dello spazio che potrebbe riguardare Space X, così come era emersa una possibile trattativa con Tesla per la produzione in Italia di camion e furgoni elettrici. Insomma, gli intrecci tra politica ed economia non mancano. E le parole di Musk, che riprendono quelle del governo, potrebbero avere anche qualche altro fine.