Ci sono tanti esponenti Dem che si dicono certi che alla fine il Partito democratico voterà compatto l’Italicum senza alcuno strappo. Ci sono poi le continue frecciatine al veleno di Massimo D’Alema che sanno tanto di avvertimento. “Nessuno vuole affossare la legge elettorale. Ci sono numerosi parlamentari del Pd che vogliono migliorarla”, afferma D’Alema, “spero che il Parlamento possa discutere e votare liberamente”. Va oltre il lider maximo scongiurando il voto di fiducia e mettendo in guardia l’esecutivo: “Le leggi elettorali d’altro canto sono materia tipica dei Parlamenti e non dei Governi. Discutendo e votando liberamente possono produrre una riforma migliore del testo che è all’esame del Parlamento. Questa è la normale procedura parlamentare e il normale funzionamento della democrazia. Quindi”, conclude D’Alema, “non si vuole affossare la legge, la si vuole migliorare su diversi punti che sono meritevoli di essere corretti”.
LA TENUTA
Al di là dei segnali di pace e della trattativa aperta che in cambio del voto sull’Italicum prevederebbe un’apertura a possibili modifiche sulla riforma costituzionale (richieste dalla minoranza Dem), le dichiarazioni restano quello dello scontro. Enrico Letta definisce il premier “come il metadone”, Pier Luigi Bersani lo attacca sui capilista nominati, Rosy Bindi si dice pronta all’ultima battaglia. Insomma per il premier è meglio tenere gli occhi ben aperti ed evitare possibili tranelli che il voto segreto potrebbe causargli. Ma sono le opposizioni, Forza Italia e Sel su tutti, che continuano a difendere la volontà di chiedere il voto segreto sugli emendamenti: “Si tratta di un nostro diritto”.
Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, prova intanto a spingere alla soluzione del dialogo e della discussione aperta in Aula, Anche se non si esclude affatto il voto di fiducia sul provvedimento. Con sullo sfondo sempre lo spettro delle elezioni anticipate. Che, sondaggi alla mano, farebbero comodo soltanto a Renzi stesso che può vantare un ampio margine sui suoi avversari ridotti a spartirsi percentuali di voto irrisorie. Proprio per questo il premier sarebbe pronto a forzare la mano.
PREGIUDIZIALI ALL’ITALICUM
Inizierà in salita il percorso dell’Italicum alla Camera. Perché Forza Italia, Sel e Cinque Stelle presenteranno due pregiudiziali di costituzionalità. E la Camera dovrà esprimersi probabilmente a scrutinio segreto. Sel ne presenterà due, una di merito e una di costituzionalità, mentre i pentastellati annunciano il deposito di una sola pregiudiziale di costituzionalità. L’inizio della discussione generale è fissata in Aula per lunedì 27 aprile. A maggio invece le fasi decisive per l’approvazione.